Recale, “Le Aquile”: “Abbiamo autorizzazioni, sindaco-pinocchio”

di Redazione

Marcello IsidoroRECALE. Il presidente della Protezione Civile “Le Aquile”, Marcello Isidoro, interviene nuovamente sul caso del Servizio Civile revocato ad opera del sindaco Americo Porfidia.

“Il sindaco ci ha paragonati a Totò nel film totòtruffa, lui da burattinaio è diventato il principe dei burattini e cioè Pinocchio! Quando si trova in difficoltà inizia a sparare bugie a raffica. Dopo la pessima figura che ha fatto dinanzi ai cittadini per aver bloccato il servizio civile, e quella ancora più meschina fatta in consiglio comunale dove sono stati verbalizzati i numeri di protocollo 8493 e 8773 relativi alle diffide, e non delucidazioni come afferma, da lui inviate in Regione, è intervenuto sulla stampa locale andando a stravolgere, come suo solito, la verità. I cittadini ormai lo conoscono bene: il sindaco non dice la verità nemmeno sotto tortura! Abbia l’onestà di dire che l’unica ragione per cui è stato bloccato il progetto è la vendetta politica nei miei confronti; il sindaco non riesce a scindere il mio ruolo di presidente da quello di consigliere. Siamo stati costretti a rifiutare il progetto, così come precisato sul volantino, perché ci sono state revocate le sedi di accreditamento.

In poche parole le autorizzazioni all’utilizzo delle scuole e dei locali comunali sono state regolarmente richieste ed ottenute nel 2004, quando lui era già sindaco, e l’iter di questo progetto veniva avviato. Autorizzazioni il cui modulo originale è in Regione e di cui ne abbiamo fatto richiesta di copia. Se non avessimo avuto quelle autorizzazioni, le sedi non sarebbero state approvate ed inserite nel sistema nazionale Helios; ad ogni sede è stato attribuito un codice nazionale, che per le nostre equivalgono a 85332 – 85345 – 85376 – 85432 – 85442, ed in sede di consiglio dimostreremo tutto. Dire che non avevamo le autorizzazioni per quelle sedi significa essere pinocchio! Significa che il sindaco ha dubitato di un intero iter vagliato da Regione e Ministero.

Senza autorizzazioni non ci avrebbero mai approvato il progetto. A questo aggiungo che uno dei responsabili e formatori del progetto è l’arch. Sparano, dirigente del Comune e responsabile dell’ambiente, che ha firmato di suo pugno le autorizzazioni dopo l’ok del sindaco. Non possiamo pensare che un funzionario abbia fatto un falso andando a firmare un documento senza il consenso del sindaco. Se a Recale non si muove foglia che il sindaco non voglia, il sindaco mente quando dice di non conoscere il progetto! Mente perché abbiamo avuto diversi colloqui in merito sia nel 2004 che nel breve periodo (2009) in cui ho fatto parte della sua amministrazione. Mente quando dice che ha avuto un colloquio con me con l’intento di risolvere il problema ed io avrei rifiutato. Lo scopo di quel colloquio era tutt’altro ed ho rifiutato di assecondare certe provocazioni che lui stesso mi ha fatto. Mente quando dice che era preoccupato dei rischi che potevano correre i volontari in quanto il progetto era coperto da un’assicurazione che lo stesso Servizio Civile Nazionale provvede a stipulare. Mente quando dice che i dirigenti scolastici non sapevano; personalmente a settembre ho consegnato ai dirigenti una copia del progetto e mi sono dato appuntamento con loro, per la stipula dell’accordo relativo a doveri e mansioni dei volontari, dopo l’espletamento del concorso. Solo dopo il concorso avrei potuto comunicare i nomi dei 20 volontari, sui 50 concorrenti, vincitori e quindi autorizzati ad entrare nelle scuole ed espletare il progetto. I dirigenti erano talmente entusiasti che mi hanno chiesto persino di aumentare il numero dei volontari a loro disposizione perché credevano nel progetto. Il sindaco mente quando parla dei locali della Rete Ferroviaria Italiana perché i bagni furono estrapolati dal comodato d’uso e la sala d’attesa veniva aperta e chiusa con regolarità da alcuni anziani volontari.

Se non avessimo rispettato questi orari la Rete Ferroviaria ci avrebbe ritirato il comodato rapidamente perché un funzionario passava a controllare due volte a settimana per la pulizia.Lo sfratto invece lo ha inviato il Comune e non le Ferrovie! Insomma avrebbe fatto meglio a tacere e risparmiarci l’ennesima valanga di frottole! Ha detto che abbiamo trattato le scuole come se fossero di nostra proprietà proprio come Totò che vende la fontana di Trevi, l’unico che tratta questa città come se fosse sua è il sindaco, l’unico che si arroga il diritto di sfrattare da locali comunali anziani, bocciofili e protezione civile è lui!”.

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