Wikileaks non risparmia nemmeno il Vaticano

di Redazione

 ROMA. Tra i documenti resi noti da Wikileaks non potevano mancare i commenti sul Vaticano inviati a Washington dagli addetti all’ambasciata americana in Italia.

GUARDIE SVIZZERE ADDESTRATE CONTRO AL QAEDA. In un cable dell’ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli, del dicembre 2008 (pubblicato dai media partner di Wikileaks, tra i quali El Pais) si legge che nel 2008 il Vaticano aderì alla proposta americana per “un addestramento congiunto con Fbi e antiterrorismo Usa”, tramite il capo della Gendarmeria, Domenico Giani, per fronteggiare le minacce di al Qaeda al Papa e alla Città del Vaticano, meta ogni giorno di migliaia di turisti, “almeno 25mila, molti statunitensi”. Nel dispaccio si dà conto dell’incontro con il capo della gendarmeria Vaticana e il numero due dell’ambasciata statunitense presso la Santa Sede, Julieta Valls, nel novembre 2008. Giani, che aveva “sollecitato in passato un addestramento dell’Fbi”, accetta il “suggerimento” arrivato dall’ambasciata Usa presso la Santa Sede, che nota: “È stato difficile avviare un dialogo con la sicurezza con il Vaticano”, geloso della propria autonomia, “ma è stata una preoccupazione, visti i tanti americani che visitano la Città del Vaticano ogni anno, l’antipatia di al Qaeda per il Papa, e la convinzione della Santa Sede. L’interesse di Giani ci offre l’opportunità di avere un dialogo che pone gli Usa in modo migliore per aiutare il Vaticano a prepararsi a fronteggiare minacce terroristiche”.

PEDOFILIA. In un altro dispaccio (citato dal Guardian, che fa riferimento ad informazioni provenienti da diplomatici Usa e irlandesi presso la Santa Sede) si legge che il Vaticano non ha permesso a suoi rappresentanti di testimoniare nell’ambito dell’inchiesta della commissione irlandese sullo scandalo degli abusi sessuali mostrandosi così poco collaborativo con il governo irlandese sulla questione.

GB, RISCHIO VIOLENZE PER APERTURA DEL PAPA VERSO ANGLICANI. Sempre il Guardian cita un dispaccio diplomatico statunitense dall’ambasciata presso la Santa Sede: “L’ambasciatore britannico presso la Santa Sede ha messo in guardia che l’apertura di Benedetto XVI agli oppositori Anglicani sul sacerdozio femminile di convertirsi al Cattolicesimo è così ‘inflammatory’ (‘provocatoria’, ndr) che potrebbe portare a discriminazioni e anche la violenza contro i cattolici in Gb”.

PAPA CONTRIBUI’ A LIBERAZIONEMARINAI INGLESI IN IRAN. In una nota confidenziale diretta al presidente Usa Barack Obama, citata dal Guardian, si parla dell’intervento del Papa che contribuì alla liberazione dei 15 marinai britannici catturati in Iran tre anni fa. L’informativa fu redatta nel giugno 2009, come una presentazione di “scenario” in vista della visita di Obama a Roma, da parte di Julieta Noyes, vicecapo della rappresentanza diplomatica Usa presso la Santa Sede.

VATICANO ARRETRATO SU TECNOLOGIA. “La maggior parte dei vertici del Vaticano, tutti uomini in genere sulla settantina, non capiscono i moderni media e la Santa Sede soffre una ‘muddled messaging’ (‘confusione nella comunicazione’, ndr) a causa della technofobia dei cardinali e l’ignoranza sulle comunicazioni del XXI secolo. Solo il portavoce Federico Lombardi ha un blackberry e pochi una email”.Lo scrive il numero due dell’ambasciata Usa in Vaticano nel gennaio 2009.

TURCHIA INUE, SCETTICISMO DI RATZINGER. Nel 2004, l’alloracardinale Joseph Ratzinger espresse scetticismo verso l’adesione della Turchia all’Unione Europea differenziandosi così dalla posizione di neutralità assunta dal Vaticano sulla questione.

PADRE LOMBARDI: “DOCUMENTI RIFLETTONO PENSIERI DI ALTRI”. Sui file di Wikileaks interviene il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi:”Il contenuto dei documenti – dice – riflette le percezioni e le opinioni di coloro che li hanno redatti e non possono essere considerati espressione della stessa Santa Sede”.

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