Salta la trattativa delle “Colombe”, Fli voterà sfiducia

di Redazione

Berlusconi-FiniROMA. “L’Italia da troppo tempo vive uno stato di tensione nei rapporti politici e istituzionali. Sarebbe bene che nell’interesse generale del Paese, che questa tensione venisse meno”.

Nuovo appello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in vista del voto parlamentare del 14 dicembre. “Ho preoccupazioni permanenti ma non me ne lascio schiacciare”, ha poi aggiunto il capo dello Stato poco prima di lasciare Vienna per rientrare in Italia, rispondendo ai giornalisti che gli chiedono se sia preoccupato della situazione politica in Italia. “Sono atteso come comune spettatore televisivo domani e dopodomani”, ha detto ancora il capo dello Stato riferendosi alla settimana difficile che si apre domani sul versante politico. “Vedremo quale conseguenze ci saranno”, ha aggiunto il presidente, chelancia anche un segnale di ottimismo: “Adesso non c’è il sole in Italia ma delle volte sì”.

Intanto, salta l’ultima trattativa sulla sfiducia. Le “colombe” di Pdl e Fli aveva proposto un “patto” senza le dimissioni di Berlusconi ma con l’astensione dei finiani sulla sfiducia, una legge elettorale con premio di maggioranza al 40% ed elezione diretta del premier, una nuova stagione di concertazione con le parti sociali, un accordo “federativo” tra i partiti del centrodestra. Il premier Silvio Berlusconi ha aperto alla proposta, condizionando l’avvio della mediazione al sì alla mozione di fiducia che verrà votata martedì, ma il leader di Fli, Gianfranco Fini,ha invece chiuso, non nascondendo l’irritazione per un’iniziativa che incrina il faticoso compattamento di Futuro e Libertà sulla mozione di sfiducia. Un tentativo, ha fatto filtrare Fini, tardivo e superato. “Futuro e libertà voterà compatto la sfiducia”, ha quindi ribadito il presidente della Camera.

Ma è probabile che Berlusconi supererà lo scoglio del 14. Grazie alla “campagna acquisti”, il Cavaliere dovrebbe incassare la fiducia per due-tre voti. Tuttavia, avverte: “Con questi numeri sarà difficile governare”. Da qui l’intenzione, dopo martedì, di provare ad allargare la maggioranza all’Udc e ai finiani più moderati, offrendo la riforma della legge elettorale.

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