Parentopoli romana, Alemanno: “Dimissioni se risulteranno mie responsabilita’”

di Redazione

Gianni Alemanno ROMA.“Se ci saranno mie responsabilità pagherò”. Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno risponde a chi gli domanda se si dimetterà nel caso in cui la magistratura che indaga su “assunzioni facili” nelle aziende capitoline accerterà un suo coinvolgimento.

“Noi abbiamo offerto la massima collaborazione e rispetteremo il lavoro dei magistrati. Il Comune cercherà di essere più severo della stessa magistratura: tutti coloro che hanno commesso degli errori devono pagare”. La pratica del clientelismo nelle pubbliche amministrazioni “fa purtroppo parte delle brutte abitudini della realtà italiana che dobbiamo combattere”, ha detto il primo cittadino della Capitale: si tratta, ha ribadito, di un “problema endemico, non esiste un caso Roma”. Poi ha sollevato un sospetto: “Stranamente in questo momento escono articoli non solo su Parentopoli ma anche su altri argomenti romani. Non so se queste attenzioni siano legate alle voci di miei impegni di carattere nazionale”.

Lo scorso 8 dicembre si era dimesso il caposcorta del sindaco Alemanno, Giancarlo Marinelli, maestro di boxe, dipendente della Polizia, il cui figlio Giorgio era stato assunto all’Atac, mentre la figlia Ilaria aveva trovato posto all’Ama. “Per il passato non sono in grado di mettere la mano sul fuoco, perchè io non mi sono occupato di assunzioni. Ma da oggi si cambia”, ha promesso il sindaco. E comunque, ha tenuto a sottolineare, “smentisco categoricamente un mio impegno nazionale: non ho alcuna intenzione di rientrare nella scena nazionale, voglio fare il sindaco fino a quando lo vorranno i cittadini”. Tornando sulle pratiche irregolari ha concluso: “Non accetto che si dica che c’è un caso Roma e che ci sono centinaia o migliaia di assunzioni sospette. Se per quegli 85 ci sono state pratiche irregolari non lo sappiamo ancora e sono io il primo a volerlo sapere perchè non ho niente da nascondere”. Quindi ha coinvolto i sindacati: “Le assunzioni sospette emerse oggi in Atac e in Ama sono 85: 67 facenti capo a politici, 18 a sindacalisti”.

Già a fine novembre il primo cittadino aveva imposto un’inchiesta interna al Comune e alle sue partecipate su Parentopoli. “In Atac è stata istituita una commissione di indagine interna che dovrebbe concludere il suo lavoro entro il 20 dicembre – ha detto Alemanno – ma intanto ha iniziato ad indagare la magistratura e a questo punto conviene attendere tutti i risultati delle indagini”.Quasi a voler sottolineare che il problema è bipartisan – dopo la notizia dell’assunzione del figlio del caposcorta dell’ex sindaco Walter Veltroni nel 2004 in Sta e nel 2006 in Atac – il consigliere Pdl alla Provincia di Roma Marco Scotto Lavina ha richiesto “con una apposita interrogazione, di poter avere accesso all’elenco delle assunzioni effettuate dalle società partecipate dalla Provincia di Roma negli ultimi anni”.

Sul tema della raccomandazione come pratica diffusa ed endemica torna anche l’ex amministratore delegato di Atac, Adalberto Bertucci: “La politica della cosiddetta parentopoli? Nessuno si deve meravigliare se in un’azienda di 13 mila dipendenti ci siano figli di qualcuno. Se si va indietro nel tempo, chi lo sa quanti parenti si trovano?”. L’azienda capitolina, che fa parte della holding del Comune di Roma, è nella bufera per circa 850 assunzioni “facili” avvenute negli ultimi due anni quando Ad era proprio Bertucci. L’ex amministratore ne parla con tranquillità: “Se c’è una parentopoli io non lo so. Dovevo preoccuparmi solo della correttezza amministrativa per assumere e sono tranquillo e la magistratura lo accerterà”.

Dal canto suo il nuovo vertice di Atac assicura che “la società, l’amministratore delegato sono a totale disposizione della Procura di Roma: metteremo a disposizione tutto il materiale che l’autorità giudiziaria riterrà importante. Noi in questa vicenda ci riteniamo parte offesa e non escludiamo di presentare delle denunce”.Il nuovo ad, Maurizio Basile, ha avuto venerdì mattina un colloquio con il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara. In relazione ai lavori della commissione d’inchiesta interna nominata da Atac, l’ad spiega che “le prime risultanze potranno arrivare già prima di Natale. I lavori della commissione verranno messi a disposizione della magistratura”.

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