Manganelli: “Noi soli a fronteggiare emergenza sociale”

di Redazione

Antonio ManganelliROMA. In un’intervista al quotidiano l’Unità, il capo della polizia, Antonio Manganelli, si sfoga e difendegli sforzi e i sacrifici a cui sono chiamati i suoi uomini in questo periodo delicato in cui, sottolinea, “il Paese è instabile”.

“Rifiuti, Fiat, aziende che chiudono. I focolai di tensione sono tanti. Non dovrebbe essere compito nostro”, dice Manganelli, che racconta gli scontri avvenuti lo scorso 14 dicembre nella capitale, mentre la Camera votava la fiducia: “A Roma volevano sfondare e sfasciare, abbiamo visto momenti di violenza inaudita e gratuita, autentica rabbia”. Manganelli però esclude la presenza di poliziotti infiltrati tra i manifestanti: “Solo personale in borghese lungo il corteo per monitorare la piazza”. E sulla foto del finanziere che stringe la pistola: “E’ il fotogramma di una lunga e drammatica sequenza che purtroppo abbiamo visto in diretta e con l’audio acceso qui in ufficio. Quel finanziere era stato aggredito da un gruppo di manifestanti, l’ha impugnata per difenderla”. Una versione data all’inizio dallo stesso finanziere.

E qui il capo della polizia si chiede: “Tensioni e instabilità politica ed economica costringono le forze dell’ordine a svolgere una sempre più difficile attività di supplenza. Un superlavoro richiesto a chi, tra l’altro, è pagato sempre meno”. E fa un esempio: “Perché i rifiuti di Napoli devono diventare un problema di polizia? Semmai è di pulizia”. Per Manganelli vi è una grande rabbia sociale in giro: “Madrid, Londra, Atene, le grandi capitali s’incendiano. E’ chiaro che c’è un problema che va al di là del quadro politico italiano”.

Intanto, sembra essere risolto il giallo dell'”infiltrato”. Per tutti era diventato “l’uomo della pala” perchè nelle foto diffuse sul web, compariva più volte e in posizioni e contesti diversi. Una volta con un paio di manette, un’altra mentre mulina un manganello, un’altra ancora mentre viene fermato e, appunto, mentre brandisce una pala. Per alcune ore sono circolate diverse ipotesi: un infiltrato oppure un black bloc o ancora, un semplice manifestante trovatosi nella giostra degli scontri, ai quali ha finito per partecipare? A fine serata, la notizia della Questura: è un minorenne, liceale romano di 16 anni, noto alle forze dell’ordine perché “legato a ambienti estremisti”. Il ragazzo fermato è un giovane minorenne, ha tra i 16 e i 17 anni, risiede nel Lazio. Dopo il fermo il minorenne è stato portato in Questura, dove è stato sentito dagli uomini della Digos. Numerose le accuse nei suoi confronti: una delle quali è rapina di manette e manganello ai danni di un finanziere, sarebbero quelli con i quali compare in varie fotografie scattate durante gli scontri.

Oggi si terranno le udienze di convalida degli arresti effettuati nel corso degli scontri. In calendario i giudici dovranno vagliare le accuse nei confronti di 23 giovani, tra cui due ragazze.

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