Gas russo, Wikileaks: “Berlusconi riceve da Putin percentuali di profitto”

di Redazione

Berlusconi e Putin ROMA. Nuove accuse sui rapporti tra Berlusconi e Putin nei file riservati pubblicati da Wikileaks. In un rapporto 2009 dell’allora ambasciatore Usa a Roma Ronald Spogli si parla di percentuali al premier per il gasdotto costruito da Gazprom in collaborazione con l’Eni.

Berlusconi replica seccamente da Astana: “Facco solo gli interessi dell’Italia”. E Frattini da Dubai sostiene che contano solo le parole ufficiali dette ieri da Hillary Clinton: “Non abbiamo amico migliore di Berlusconi”.

PERCENTUALI SUL GAS.“Esponenti della maggioranza di centrodestra e dell’opposizione del Pd credono che Berlusconi e i suoi amici stiano approfittando personalmente e in modo generoso dei tanti accordi intercorsi tra l’Italia e la Russia. L’ambasciatore georgiano a Roma ci ha detto che il suo governo crede che Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale dei profitti che vengono da ogni gasdotto costruito da Gazprom, in collaborazione con l’Eni”, si legge in un documento classificato “segreto”, dal titolo “Relazioni tra Italia e Russia: il punto di vista di Roma”, datato 26 gennaio 2009, redatto dall’ambasciatore americano dell’epoca, Ronald Spogli e rivelato da Wikileaks.

COMPROMESSI POLITICI. “La relazione dell’Italia con la Russia è complessa” con “relazioni personali fra i top leader. La combinazione di questi fattori” fa sì che “la politica estera italiana sia altamente ricettiva agli sforzi russi di guadagnare maggiore influenza politica nell’Unione Europea e sostenere gli sforzi russi nel diluire gli interessi di sicurezza americani in Europa”, afferma Spogli, sottolineando come “nei rapporti con la Russia, l’energia è il tema bilaterale più importante e la richiesta di stabili forniture energetiche dalla Russia di frequente spinge l’Italia a compromessi su temi politici e di sicurezza”.

BERLUSCONI “IRRITANTE”. “La relazione bilaterale fra Usa e Italia è eccellente e racchiusa in una forte collaborazione su molti livelli e su molti fronti. Sfortunatamente, gli sforzi di Berlusconi per riparare la relazione fra l’Occidente e la Russia stanno minacciando la sua credibilità e diventando veramente irritanti nella nostra relazione”, scrive Spogli nel rapporto citato dal New York Times. Tra Berlusconi e Vladimir Putin esisteva una “linea diretta”, tanto che l’ambasciata americana e il ministero degli Esteri italiano “erano al corrente delle conversazioni tra i due solo dopo che accadevano i fatti, riuscendo a sapere solo alcuni dettagli o background”.

“IL MEGAFONO DI PUTIN”. Secondo il rapporto della diplomazia americana questa vicinanza cosi stretta “non era ideale dal punto dell’amministrazione e costituiva più un danno che un beneficio. Abbiamo un Primo Ministro (Silvio Berlusconi), che appare sempre di più essere il megafono, il portavoce, di Putin”. Spogli scrive che l’ambasciata americana a Roma mise in campo un “robusto sforzo diplomatico” nei confronti di figure chiave interne e esterne al governo italiano, per raggiungere due obbiettivi: il primo era illustrare in modo approfondito le attività russe e gli interessi americani, dall’altro bilanciare, soprattutto nel partito di Berlusconi, la visione della Russia, esprimendo dissensi nei confronti di Mosca. “Soprattutto all’inizio dell’estate – scrive l’ex ambasciatore – con il ritorno al governo di Berlusconi e la crisi georgiana, abbiamo contattato in modo aggressivo i leader del governo italiano a ogni livello. Spogli descrive di pressioni sul piano politico, economico e perfino sulla stampa “pur di fornire una visione alternativa all’insistenza con cui Berlusconi parlava della Russia come un paese democratico e stabile, che è stato provocato dall’Occidente”. E questi sforzi “sembra che abbiano sortito effetto. L’opposizione ha cominciato ad attaccare Berlusconi, raffigurandolo come qualcuno che ha scelto di appoggiare la parte sbagliata. Anche qualcuno del Pdl ha cominciato ad avvicinarci privatamente per dirci che preferirebbe avere un dialogo maggiore con noi che con la Russia. E ci hanno anche detto di essere interessati a sfidare lo stordimento di Berlusconi rispetto a Putin. Ma mentre noi, purtroppo, ci rendevamo conto di avere molta strada da fare per far cambiare questa visione ci venne in aiuto proprio il primo ministro Berlusconi, che appare sempre di più il megafono di Putin”.

“STILE MACHO”.“Berlusconi considera Putin un amico personale e continua ad avere con lui più contatti che con qualsiasi altro leader mondiale. Durante la crisi della Georgia i due si parlarono ogni giorno”, scrive Spogli. “Le basi di questa amicizia sono difficili da determinare. Berlusconi ammira lo stile macho, deciso ed autoritario di governo di Putin, che per Berlusconi è simile al suo stile. Putin ha dedicato molta energia nel conquistare la fiducia di Berlusconi”. Spogli afferma di aver saputo che durante i frequenti incontri tra i due “vengono scambiati regali costosi”.

“FRATTINI SOTTOMESSO”. L’ambasciatore Spogli nella sua nota a Washington del 26 gennaio 2009 circa i rapporti tra Italia e Russia, sottolinea che sulla base di quanto riferitogli dai suoi interlocutori (“nell’ufficio di Berlusconi, nel Pdl e anche all’Eni”), “Berlusconi concepisce e determina la politica dell’Italia sulla Russia come fatta in prima persona, senza cercare o accettare consigli. Sono virtualmente tutti recalcitranti a confrontarsi con il Pm.Nel novembre del 2008, dopo una disastrosa conferenza stampa nella quale, tra l’altro, il Primo Ministro ha parlato dell’espansione della Nato, del riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, e del sistema missilistico di difesa come provocazioni americane (i suoi) dirigenti hanno fatto il classico gesto di mettere la testa sotto la sabbia. In risposta alle nostre obiezioni, lo staff del PM ci ha indirizzati impacciatamente alpm stesso, piuttosto che riferirgli la per lui brutta notizia che aveva appena fatto arrabbiare non solo gli americani ma anche altri membri del Gruppo di Contatto per i Balcani. Lo stesso ministro degli Esteri Frattini ammette di non esercitare alcuna influenza su Berlusconi per quanto riguarda la Russia. All’inizio di settembre, durante la sua visita in Italia, l’ex vicepresidente Cheney si è confrontato con Frattini sull’atteggiamento molto pubblico e poco agevole per quanto riguarda il conflitto in Georgia. Un sottomesso Frattini ha sottolineato che, mentre lui ha forti opinioni sulla questione, tuttavia ha ricevuto i suoi chiari ordini dal primo ministro”. E a proposito della Farnesina Spogli infierisce: “A livello professionale, risorse e esperienza sono scarse. Frattini è largamente considerato solo il portavoce della politica russa del premier Berlusconi. Il ministero italiano dispone di un solo diplomatico responsabile per la Russia”.

VALENTINI E’ UOMO-CHIAVE TRA BERLUSCONI E PUTIN. Valentino Valentini è “l’uomo chiave di Berlusconi in Russia” scrive ancora Spogli. “Ogni volta che sollevavamo il problema dei rapporti tra Berlusconi e la Russia – scrive Spogli – le nostre fonti nel Pdl e nel Pd ci indicavano Valentino Valentini, un deputato e una figura in qualche modo misteriosa, come colui che opera come uomo chiave di Berlusconi in Russia, sebbene non abbia uno staff e nemmeno una segretaria. Valentini, che parla il russo e che si reca in Russia molte volte al mese, frequentemente appare al lato di Berlusconi quando incontra gli altri leader mondiali. Cosa faccia in questi viaggi così frequenti a Mosca non è chiaro. Ma si vocifera in modo ampio che sia là per curare gli interessi e gli affari di Berlusconi in Russia”.

FRATTINI: “USA RICONOSCONO MERITI ITALIA”. “Quello che conta sono le dichiarazioni pubbliche del segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, che ieri ha fatto, sia per quanto riguarda l’importanza del lavoro italiano per riportare la Russia verso la Nato, sia per l’effetto di stabilizzazione che l’Italia ha giocato a favore della situazione georgiana durante la grande crisi dell’agosto del 2008”. Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sulle ultime rivelazioni di Wikileaks sui rapporti tra Italia e Russia. “Non commentando ancora una volta queste notizie uscite da Wikileaks – ha sottolineato il ministro – dico semplicemente grazie all’America per aver riconosciuto i meriti dell’Italia”.

BERLUSCONI: “CURO SOLO INTERESSI DELL’ITALIA”.“Gli Stati uniti hanno chiarissimo che non ho assolutamente nessun interesse con nessun altro paese, che non ci sono assolutamente interessi personali ma che io curo soltanto l’interesse degli italiani e del mio paese”. Così Silvio Berlusconi risponde a due cronisti che, a margine del vertice Osce ad Astana, gli chiedono se i rapporti con gli Usa siano solidi anche dopo le rivelazioni di questa notte di Wikileaks sulle informative in merito ai suoi rapporti con Putin.

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