“Compravendita” di deputati: indaga la procura

di Redazione

Silvio BerlusconiROMA. Dopo aver fatto litigare negli ultimi giorni il Pdl con i finiani e la maggioranza con l’opposizione, la presunta compravendita dei parlamentari in vista della verifica parlamentare del 14 dicembre ora finisce nel mirino della Procura di Roma.

I magistrati romani hanno infatti aperto un’inchiesta sulla vicenda. L’esposto verbale fatto da Antonio Di Pietro in mattinata nel corso di un incontro con il procuratore capo Giovanni Ferrara, riguarda in particolare il passaggio di due parlamentari dell’Idv, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, alla formazione Noi Sud. Ora la denuncia del leader dell’Italia dei Valori andrà ad integrare gli accertamenti che già erano stati avviati dal procuratore aggiunto Alberto Caperna. Il fascicolo sui “cambi di casacca” all’interno del Parlamento procederà per il momento senza rubricare ipotesi di reato e contro ignoti, anche se il quadro che è stato rappresentato dal leader dell’Idv è molto simile a quello di una corruzione. “Ma per contestare una fattispecie servono riscontri precisi”, viene sottolineato in ambienti giudiziari.

BERLUSCONI: “ANDIAMO AVANTI”. La decisione dei magistrati capitolini ha fatto andare su tutte le furie il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che parla di un “intervento gravissimo” che “costituisce una gravissima intromissione nella libera dialettica parlamentare”. Dalle parole di Cicchitto si capisce quanto il clima politico sia, in queste ore, burrascoso. Chi non si lascia prendere dalle “intemperie” del momento è Silvio Berlusconi: “Andiamo avanti senza farci prendere da pazzie politiche” ha detto il premier intervenendo all’inaugurazione dell’atrio Pietralata della nuova stazione Alta velocità di Roma Tiburtina. Il Cavaliere assicura di voler portare a termine la legislatura senza farsi condizionare “dalle pazzie politiche che sono in corso. Siamo sicuri – puntualizza il Cavaliere – della stima della maggioranza degli italiani e vogliamo portare a frutto questi due anni e mezzo di legislatura che ancora mancano”. E Denis Verdini e Sandro Bondi, coordinatori del Pdl, rilancia: “Visto che noi non abbiamo nulla da nascondere, mentre qualcun altro di certo sì, il Pdl presenterà una denuncia alla procura di Roma perchè venga fatta luce anche su tutti quei casi in cui sono stati altri partiti ad acquisire i nostri parlamentari”.

FINI: “AL VIA IL CALCIOMERCATO”. L’esecutivo otterrà la fiducia, dunque, secondo il presidente del Consiglio. Berlusconi continua a ostentare sicurezza a riguardo, mentre maggioranza e opposizione litigano sul “mercato dei voti” in vista della verifica parlamentare di metà dicembre. “Da adesso inizia il calciomercato…” ha scherzato in mattinata lo stesso presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita a Isernia, rispondendo così all’in bocca al lupo che due insegnanti del liceo scientifico “Majorana” gli stavano rivolgendo in vista del voto del 14 dicembre. Alla denuncia del leader di Fli fa eco quella di Famiglia Cristiana. “I quotidiani – commenta il settimanale dei paolini in un articolo sulla compravendita di parlamentari – sono pieni di dettagli su questo tariffario, rispetto al quale le mazzette di Tangentopoli sono acqua fresca. (…) La sensazione cioè è che, se non tutto, quasi tutto sia vero. E che i trenta denari abbiamo assunto forme più moderne, ma senza cambiare significato”.

DILIBERTO: “VERGOGNOSO”. “Quando Gianfranco Fini fa battute sul calciomercato, offende i deputati che invece, da presidente della Camera, dovrebbe rappresentare. Siamo dinanzi ad uno strappo gravissimo” ha lamentato Daniele Capezzone, portavoce Pdl. Amaro il commento di Oliviero Diliberto, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, in un’intervista a Liberazione: “Lo spettacolo che abbiamo davanti è semplicemente vergognoso. Qualcosa che non si era mai visto nemmeno nelle Prima Repubblica. Stanno venendo al pettine le contraddizioni che si sono accumulate negli ultimi anni: l’umiliazione del ruolo del Parlamento, deputati e senatori nominati invece che eletti; sistema bipolare falso, obbligato dalla legge elettorale”. “Fini – secondo Diliberto – ha paura del voto e, per altri motivi, anche Berlusconi. Ma la via maestra della democrazia è far scegliere ai cittadini da chi vogliono essere governati. È un paradosso che anche il Pd abbia paura del voto. Ovunque, di fronte ad un governo in crisi, l’opposizione chiede le elezioni salvo che in Italia. Il fatto è che il Pd è paralizzato dalle proprie contraddizioni interne”.

CASINI: “NON TUTTI SONO IN VENDITA”. Il leader centrista, Pier Ferdinando Casini, dal canto suo dice pubblicamente che “non tutti siamo in vendita nel Palazzo”. E quanto all’iniziativa dei magistrati, commenta, “mi meraviglio che il Pdl protesti: perchè, si sente chiamato in causa forse? Io credo che in questi momenti stanno avvenendo fatti che umiliano fortemente la politica e le istituzioni”. “E la responsabilitá – sottolinea – non è solo di chi fa questa campagna acquisti, è anche e soprattutto di chi si fa acquistare, di chi viene meno ad un dovere che è quello di crearsi un’opinione e di votare nell’interesse dei cittadini. Quando un politico non si crea un’opinione ma fa una scelta di convenienza, magari perchè c’è una sorta di trattativa parallela, quel politico umilia la gente e l’Italia”.

BONGIORNO: “LA MIA NON E’ UNA GRAVIDANZA POLITICA”. Nelle tante polemiche di questi giorni sul voto di fiducia, si registra l’ira dell’onorevole Giulia Bongiorno, deputata di Fli e presidente della commissione Giustizia della Camera, contro chi insinua che la sua assenza in aula il 14 è un’assenza dettata da motivi di opportunità: ”Reputo gravemente offensiva e avulsa dalla realtà l’ipotesi che qualcuno avrebbe avanzato in merito ad una scelta ‘dolosa’ da parte mia di stare lontano da Montecitorio il 14 non per ragioni legate alla mia gravidanza ma per ragioni politiche”. “Per sgretolare questa farneticante ipotesi di un commodus discessus – aggiunge la Bongiorno – basterebbe guardare alle posizioni da me apertamente assunte in questa legislatura in materia di giustizia a partire dal provvedimento sulle intercettazioni (peraltro quando ancora stava solo nascendo il Pdl) fino alla prescrizione breve, al processo breve e, da ultimo, alla riforma della giustizia”. “Definire ‘politica’ una gravidanza evidentemente non esente da qualche problema – insiste – non è solo una manifestazione di grande disprezzo nei miei riguardi ma esprime (ed è ancora più grave) una percezione maschilista della gravidanza, declassata a strumento di falsificazione del reale e di fuga dai propri doveri e dalle proprie responsabilità”. “Simili insinuazioni – conclude – non possono che provenire da chi non si rende conto che una donna, nemmeno la più menzognera e vigliacca, non userebbe mai la gravidanza come un alibi”.

FRATTINI: “AVREMO LA MAGGIORANZA”. Nelle trattative di questi giorni, c’è chi immagina anche il governo dopo il 14. È quanto fa il ministro degli Esteri Franco Frattini a margine della presentazione dell’Associazione “L’Europa dei popoli e delle liberta”: “Credo che l’Udc debba essere coinvolto in un ragionamento politico, ma non precondizionato da gesti che abbiamo visto nella parte peggiore della prima Repubblica, manovre di Palazzo, dimissioni o crisi pilotate”. Il titolare della Farnesina ha detto che “siamo convinti che avremo la maggioranza sia al Senato che alla Camera” e inoltre “faremo appello a tutti i parlamentari” in relazione alla scelta che si pone “tra garantire la stabilità o aprire una crisi al buio”. Per Frattini, la prospettiva successiva è quella di allargare la maggioranza e “chiediamo a Fli e anche all’Udc di andare avanti sulla base di valori condivisi”, ha specificato il ministro.

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