Casini: “Berlusconi governi pure, ma noi restiamo fuori”

di Redazione

Pier Ferdinando CasiniROMA. L’Udc resta fuori dal governo ma non lo ostacolerà. Una sorta di “patto di non belligeranza” quello avanzato da Pier Ferdinando Casini.

Intervenendo in diretta a “Radio Anch’Io”, il leader dei centristi ha affermato: “Abbiamo votato tutti assieme la sfiducia a Berlusconi, poi la partita è finita, il premier ha la maggioranza e ha il dovere di governare. Noi non staremo solo a creare difficoltà al governo, il nostro compito non sarà mettere i bastoni tra le ruote a Berlusconi ma senza confusione di ruoli, dall’opposizione, possiamo concorrere alle scelte positive per il Paese. E mi auguro che anche il Pd faccia lo stesso”.

Sulle avances di Berlusconi: “Sono stupefatto dall’ipotesi che all’Udc possano essere offerti ministeri per entrare nel Governo. – commenta il presidente dell’Udc – Sono due legislature che siamo in minoranza. Berlusconi – ha commentato ironicamente – decida lui la distribuzione degli incarichi, così farà contenti tutti quelli che hanno appoggiato il Governo per alti e nobili motivi”.

Casini ha espresso un’opinione contraria alle elezioni anticipate (“Non è solo il presidente della Repubblica contrario a questa eventualità”) anche perché a suo avvisoil mondo delle speculazioni potrebbe aggredire il Paese: “La responsabilità di tutti gli italiani – ha detto – non vuole vedere il nostro paese in ginocchio di fronte alla speculazione internazionale”. Secondo l’ex presidente della Camera in questa fase “senza confusioni di ruolo tutti devono concorrere a scelte positive. Questo vale anche per il Pd che viene sollecitato a scelte coraggiose”.

Il centrista propone a Berlusconi il “modello Obama”. “Non si tratta di evitare le elezioni per tirare a campare ma si tratta di aprire una nuova fase dove la maggioranza sia consapevole dei suoi limiti e l’opposizione coinvolta nel processo di grandi riforme ma la premessa è che la maggioranza abbandoni la pretesa di autosufficienza. Obama non si preoccupa di comprare parlamentari ma di creare un clima politico nuovo. C’è un esempio virtuoso, perché non seguirlo?”.

E sulla difficile alleanza con Gianfranco Fini commenta: “È indubbio che contro Fini c’è un accanimento mediatico. Ma quando la polvere si poserà le cose non saranno più cosi”. Intanto, per Casini”si è coagulata un’area (il ‘Terzo Polo’ con Fli, Mpa e Api, ndr) che ha spiegato come voterà in Parlamento sui singoli provvedimenti. È un’area piena di gente responsabile che non vuole mettere in ginocchio l’Italia”.

Una domanda ha riguardato anche di cosa parlòcon Berlusconi nell’emiciclo di Montecitorio il 14 dicembre scorso, giorno della fiducia. Tutti notarono un breve colloquio tra i due ex alleati che si concluse tra i sorrisi con un bacio del premier sulla guancia dell’interlocutore, iniziativa in verità non ricambiata. Ma non fu niente di politico, spiega Casini. “Devi tagliarti i capelli, perché sei tutto bianco, sei vecchio, sembri mio padre. Per forza, così, piaci alle donne mature”, fu la battuta del premier. Casini rispose: “Tu piaci alle giovani e non posso mettermi in concorrenza con te. Così siamo d’accordo ed in questo modoci faremo una spartizione delle donne italiane per le feste natalizie”.

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