Belpietro e l’attentato boomerang a Fini: la procura indaga

di Redazione

Maurizio BelpietroTRANI.Il quotidiano Libero, in un editoriale firmato dal direttore Maurizio Belpietro, racconta che vi sarebbe un progetto per colpire il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante una visita istituzionale ad Andria, in Puglia.

Secondo Belpietro, chi vorrebbe colpire Fini “si sarebbe rivolto a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200mila euro”.Il prezzo – riporta Libero – comprenderebbe “il silenzio sui mandanti, ma anche l’impegno di attribuire l’organizzazione dell’agguato ad ambienti vicini a Berlusconi, così da far ricadere la colpa sul presidente del Consiglio”. “L’operazione – aggiunge il quotidiano – punterebbe al ferimento di Fini e dovrebbe scattare in primavera, in prossimità delle elezioni, così da condizionarne l’esito”.

LE REAZIONI DEI FUTURISTI. Pronta la replica del segretario amministrativo di Futuro e Libertà Nino Lo Presti: “Maurizio Belpietro non deve preoccuparsi: la credibilità di Libero, il quotidiano da lui diretto, è già perduta da tempo, non c’è bisogno di metterla in discussione. Difatti, l’ultimo suo delirio su un possibile attentato a Gianfranco Fini, a scopo propagandistico, la dice lunga sulle condizioni psichiche di questo giornalista che ha fatto dell’ingiuria e della calunnia il leitmotiv della sua carriera”, afferma Lo Presti. Secondo l’esponente di Fli, “l’instabilità di Belpietro è ormai un dato acquisito, così come è acclarata la sua totale mancanza di coraggio nell’accettare un confronto con il sottoscritto, che ancora attende soddisfazione dopo essere stato definito insieme agli altri colleghi finiani ‘traditore’. Il vero traditore di quella che dovrebbe essere la regina delle professioni intellettuali è proprio lui – continua il deputato finiano – che ha ridotto il giornalismo ad un suk di pettegolezzi e falsità”.Il braccio destro del presidente della Camera e leader di Fli, Italo Bocchino: “L’editoriale di Maurizio Belpietro rasenta una patologia che riguarda certa stampa e qualche giornalista in particolare. Per far felice l’editore di fatto del suo quotidiano Belpietro ipotizza un attentato che ferisce Fini per danneggiare Berlusconi. Una tesi folle frutto di menti folli che la dice lunga sullo scadimento di certo giornalismo”. “Se la storiella dell’attentato è ridicola – prosegue Bocchino in una nota – quella della prostituta modenese è ancora peggio e il tutto dovrebbe consigliare una vacanza al direttore di Libero. Se poi insiste per saperne di più di falsi attentati può chiedere al suo caposcorta e se vuole notizie su donne a pagamento deve rivolgersi ad altri palazzi della politica, certamente diversi da Palazzo Montecitorio”.

LA DIFESA DI CAPEZZONE. A difendere Libero è il solo Daniele Capezzone, portavoce del Pdl: “A prescindere dal merito dell’iniziativa giornalistica che ciascuno può apprezzare o invece giudicare sbagliata, il fatto politico grave della giornata è l`ennesima prova di doppiopesismo da parte di molti esponenti politici. Questi signori oggi sparano ad alzo zero contro Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri, ma per mesi ed anni hanno strenuamente difeso Repubblica, L’Espresso, e una dozzina di altre testate protagoniste di un antiberlusconismo ossessivo. Se un’iniziativa giornalistica ruvida viene assunta da sinistra, allora partono gli elogi al ‘free speech’ e all’articolo 21; se la assumono Belpietro e Feltri, parte il ritornello sul dossieraggio e sul killeraggio”.

BELPIETRO ASCOLTATO DA PG MILANO. Ma se per i futuristi le parole di Belpietro sono fantasie, non la pensa esattamente così la magistratura che vuole vederci chiaro. La procura del tribunale di Trani aprirà un’indagine conoscitiva (senza ipotesi di reato) a guida del procuratore Carlo Maria Capristo. Nel pomeriggio, invece, Belpietro è stato ascoltato dal procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro. All’uscita, Belpietro si è limitato a dire: “Sono stato chiamato dal procuratore e sono venuto a riferire quello che ho scritto”.

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