Terrorismo, due esplosioni a Stoccolma

di Redazione

 STOCCOLMA. La Svezia piomba nell’incubo del terrorismo. Il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt, ha confermato che la doppia esplosione che sabato 11 dicembre, a Stoccolma, …

… ha provocato una vittima, è stato un attentato che avrebbe potuto avere “catastrofiche” conseguenze. Vicino al luogo di una delle esplosioni si è trovato il cadavere di quello che probabilmente era uno dei kamikaze. Due persone, che camminavano nelle vicinanze, sono state lievemente ferite e ricoverate.

Le deflagrazioni sono avvenute nella serata di sabato nel centro di Stoccolma, in una zona affollata per lo shopping natalizio. Pochi minuti prima l’agenzia di notizie TT aveva ricevuto un messaggio che minacciava attentati per la presenza di truppe in Afghanistan. Le autorità per ora non hanno aumentato il grado di minaccia terroristica nel Paese, anche se è stata rafforzata la presenza di agenti in vari punti di Stoccolma. I servizi di intelligence, che si sono assunti le indagini, non hanno confermato se l’e-mail ricevuta pochi minuti prima delle esplosioni sia da collegare con l’attentato.

“Se fosse un kamikaze, sarebbe una novità per la Svezia”, ha detto Anders Thornberg, il responsabile. Secondo il quotidiano Aftonbladet la persona uccisa portava con sè sei cartucce collegate (di cui uno sola è esplosa) e uno zaino pieno di chiodi e pezzetti di metallo. La prima esplosione è avvenuta alle 16:50 ora locale, alla confluenza della strada Drottninggatan con la Olof Palme. La seconda esplosione, a 200 metri di distanza, nella strada Drottning, vicino alla Sala Concerti dove venerdì era stata celebrata la consegna dei Premi Nobel 2010.

Nel messaggio recapitato all’agenzia TT si legge che “i nostri atti parleranno da soli. Adesso i tuoi figli, le tue figlie e le due sorelle moriranno come sta accadendo ai nostri fratelli, alle nostre sorelle e ai nostri bambini”; e le azioni punitive proseguiranno “fino a che non si fermi la guerra contro l’Islam, la delegittimazione del Profeta e il tuo stupido appoggio al porco Vilk”. Lar Vilks è il vignettista svedese già nel mirino del fondamentalismo islamico per aver ritratto Maometto come un cane.

La Svezia ha schierati 500 soldati con la Forza di Assistenza alla Sicurezza in Afghanistan, il cui mandato scade il primo gennaio 2011 e deve essere rinnovato dal Parlamento; e in queste settimane è nell’occhio del ciclone anche per aver richiesto l’estradizione di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, le cui rivelazioni hanno messo a subbuglio il mondo politico e diplomatico mondiale.

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