Russia, nuova condanna per l’ex magnate del petrolio Khodorkovsky

di Redazione

Mikhail KhodorkovskyMOSCA. La giustizia russa ha giudicato colpevole Mikhail Khodorkovsky, l’ex magnate fondatore del colosso petrolifero Yukos, e il suo socio Platon Lebedev, nel secondo processo a loro carico.

Sono stati riconosciuti colpevoli di appropriazione indebita, quello che era il principale capo di imputazione. Stando al verdetto emesso in tribunale avrebbero rubato milioni di tonnellate di greggio, sottratte alla stessa Yukos di proporietà dell’ex magnate.

La procura aveva chiesto la condanna a 14 anni di reclusione per Khodorkovsky,arrivato ad essere l’uomo più ricco della Russia e che aveva investito parte della sua fortuna per finanziare i gruppi dell’opposizione liberale e comunista nella Duma.

Il caso Yukos è visto da molti come una montatura orchestrata dal potere per mettere fuori gioco un uomo d’affari giudicato troppo indipendente, che finanziava l’opposizione e non temeva di contraddire l’ex presidente Vladimir Putin, ora primo ministro. La Yukos, fiore all’occhiello dell’industria petrolifera russa, è stata infatti smantellata a vantaggio di imprese vicine al potere.

Khodorkovsky e il suo socio sono accusati di essersi appropriati di 218 milioni di tonnellate di petrolio tra il 1998 e il 2003, un’accusa che la difesa ha sempre definito assurda e ‘pilotata’ da motivazioni politiche.47 anni, l’ex magnate sta già scontando una pena a otto anni per frode, ma avrebbe potuto uscire di prigione il prossimo anno. Il nuovo processo, con le accuse di riciclaggio di denaro sporco e malversazione, potrebbero tenerlo in carcere fino al 2017.

Il processo è considerato l’azione più controversa del potere di Mosca nell’era post-sovietica, e anche un possibile indicatore della direzione futura del Paese, mentre crescono le voci che il premier Vladimir Putin stia progettando un suo ritorno al Cremlino nel 2012. I sostenitori di Khodorkovsky lo considerano un martire immolato per la sua audacia nello sfidare Putin attraverso il finanziamento dei partiti d’opposizione; e ritengono che il processo (così come il precedente) sta stato un’operazione per smantellare la Yukos, la maggiore azienda petrolifera privata in Russia, a favore dell’ente statale Rosneft.

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