Consorzio Idrico, De Angelis: “Il Comune non poteva gestire il servizio”

di Redazione

Vincenzo De AngelisCESA. “Ringrazio le forze di opposizione, come l’Udc, per l’attenzione mostrata su un tema rilevante come la gestione dell’acqua. Ma ci tengo a sottolineare che tutte le questioni, i dubbi e gli aspetti problematici sono stati ampiamente sviscerati prima della affidamento al consorzio Idrico”.

Il sindaco di Cesa, Vincenzo De Angelis, commenta le dichiarazioni di esponenti dei partiti di opposizione riguardo l’adesione del Comune al consorzio idrico “Terra di Lavoro”. “Nel merito della questione sollevata da alcuni esponenti politici locali, – ha continuato De Angelis – preciso che la possibilità di gestire direttamente il servizio con i dipendenti comunali è stata un’opzione ampiamente valutata. Ci siamo però resi conto che con le risorse a disposizione, quindi uffici e personale, non avremmo potuto offrire alla città un servizio adeguato e soprattutto mantenere costi bassi. Inoltre, va ricordato che il personale, in particolare dell’Ufficio Tecnico comunale, è impegnatissimo a tal punto che molto spesso non riesce a completare i compiti affidati, considerato il numero esiguo dei dipendenti.

“Circa il presunto aumento del costo del servizio, ricordo che si tratta di un dato errato. – ha aggiunto il primo cittadino – Le famiglie medie, razionalizzando i consumi, andranno a pagare sicuramente di meno rispetto ad oggi, così come gli anziani, le persone singole e molte attività commerciali, come ad esempio i fotografi, le tipografie, i negozi di abbigliamento, vista l’esiguità dell’acqua che consumano queste tipologie di attività. Non bisogna dimenticare che ci sarà finalmente la misurazione dei consumi effettivi dell’acqua e non più un pagamento forfettario. Il consorzio Idrico è un soggetto giuridico interamente a capitale pubblico, di conseguenza alcuna privatizzazione del servizio c’è stata. In merito alle acque reflue informo che questa amministrazione, insieme agli altri comuni dell’agro aversano, già da diversi mesi, ha aperto un tavolo di confronto con la Regione Campania per verificare le attività svolte per la depurazione delle acque”.

“Voglio ricordare, infine, – ha concluso il sindaco – che il nostro comune ha sempre cercato di favorire il risparmio dei cittadini, come nel caso della non applicazione dell’addizionale comunale Irpef, presente, invece, nella quasi totalità dei comuni italiani e che graverebbe mediamente per circa 200 euro annue per ogni contribuente. Soldi che certamente servirebbero alle casse comunali. E’ necessario in questa fase di avvio del servizio il senso di responsabilità da parte di tutti, per normalizzare e legalizzare una situazione non più sostenibile, sia dal punto di vista del rispetto delle regole sia per quanto riguarda il principio di giustizia ed equità”.

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