Estorsioni “natalizie”, confermati i sette arresti contro il clan dei Casalesi

di Redazione

 CANCELLO ARNONE. Nella giornata di lunedì 27 dicembre, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio Gip presso il Tribunale di Napoli, …

…a conferma del decreto di fermo eseguito il 14 dicembre scorso, nei confronti di sei indagati gravemente indiziati di appartenenza al clan dei casalesi, ed in particolare ai gruppi riconducibili alle fazioni Schiavone e del noto latitante Michele Zagaria, operanti a Cancello ed Arnone ed in molte altre località della provincia di Caserta. I reati contestati sono: associazione per delinquere di tipo mafioso nei confronti di tutti gli indagati, estorsione aggravata e continuata nei confronti di tre indagati, nonché detenzione illegale di armi da fuoco nei confronti di uno di essi.

Numerose sono state le estorsioni accertate, nel corso delle indagini, in danno di imprenditori e operatori commerciali dall’estate scorsa sino ad ora. Alla base dei provvedimenti una complessa ed articolata attività d’indagine, avviata nel luglio scorso e condotta attraverso attività tecniche, servizi sul territorio e penetrante attività informativa, corroborata dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia e dalle dichiarazioni di alcuni operatori commerciali taglieggiati che, di fronte all’evidenza delle prove acquisite dai carabinieri , non hanno potuto fare altro che confermare la propria condizione di vittime del racket, al fine di non incorrere nell’accusa di favoreggiamento.

Nel corso dell’indagine è emersa la persistente vitalità del clan dei casalesi (ed in particolare del gruppo del latitante Zagaria) che, nonostante i numerosi e recenti provvedimenti restrittivi eseguiti anche a carico di elementi apicali del citato sodalizio, non ha mai avuto momenti di stasi, mantenendo sempre la propria aderenza e controllo del territorio: infatti, sia per conto della famiglia Bidognetti (prima) sia per conto della famiglia Schiavone che per conto del gruppo di Zagaria (attualmente) sono sempre continuate le estorsioni, gli atti intimidatori e le altre attività criminose tipiche dei gruppi camorristici.

Aspetto peculiare dell’attività investigativa in argomento è stato l’aver individuato le cosiddette “nuove leve” ovvero soggetti non ancora noti alle cronache giudiziarie, affiliatisi proprio mentre era in corso la presente indagine,che operavano per conto e quale diretta promanazione dei referenti di zona riconducibili alle famiglie Schiavone e Zagaria.

Inoltre, è stato accertato che, allo stato attuale, nel comune di Cancello ed Arnone (non più “feudo”, come in passato, della fazione Bidognetti per via degli arresti che hanno interessato i propri referenti), vi è la concomitante presenza di soggetti legati sia agli Schiavone che al latitante Zagaria. Il ruolo di capo-zona per conto di Zagaria era stato assunto da Antonio Santamaria, 35 anni, di Cancello ed Arnone. Non a caso, alcune richieste estorsive sono state dal predetto avanzate proprio spendendo il nome di Zagaria.

Tra i destinatari delle ordinanze, oltre a Santamaria, Mario Migliozzi, di Castel Volturno, già detenuto, considerato il referente fino al 2008 dei Bidognetti. Gli altri arrestati, tutti di Cancello Arnone, sono: Ferdinando De Rosa, 22 anni, Antonio Cioffo, 23, Salvatore Ianuario, 36, Antonio Ianuario, 32, Antonio Ruocco, 43.

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