Udc e la politica dei due forni: Zinzi nel mirino del Pdl

di Redazione

Domenico Zinzi CASERTA. E’ polemica nel parlamentino di Corso Trieste in vista del voto di sfiducia al governo Berlusconi che martedì 14 dicembre vedrà impegnato il presidente della provincia Domenico Zinzi in veste di parlamentare dell’Udc.

Il suo partito ha già dichiarato voto contrario ed è su questo che battono gli alleati del Pdl in Consiglio provinciale che, attraverso il capogruppo Giovanni Schiappa, si chiedono: come si può votare a Roma contro il Pdl, e magari contribuire alla caduta dell’esecutivo, e poi governare a Caserta?

Sul caso interviene anche l’opposizione. “E’ evidente che il presidente Zinzi si trovi in una posizione di forte imbarazzo rispetto a determinate scelte. La politica dei due forni adottata nell’ultimo periodo dall’Udc oggi fa emergere tutte le difficoltà non difficili da immaginare già in occasione della campagna elettorale”, il commento del capogruppo consiliare Pd in Provincia di Caserta Giuseppe Stellato. “Da tempo segnaliamo che la supercoalizione a sostegno del presidente sia stata finalizzata solo alla vittoria elettorale ma non al governo dell’Ente provinciale. – continua Stellato – Avevamo già segnalato momenti di frizione tra Pdl e Udc anche in occasione del consiglio provinciale sui rifiuti. In quella circostanza Zinzi è stato costretto a trovare soccorso all’interno dei partiti onde evitare spaccature tra i partiti di maggioranza. Oggi vengono evidenziati momenti assolutamente complessi e la dichiarazione di Schiappa permette di recepire un senso di difficoltà diffusa che riguarda essenzialmente un’incoerenza che il centrodestra sta ponendo in essere”. “Non possiamo aspettare gli accordi, a livello nazionale, tra Berlusconi e Casini prima di porre l’attenzione sui problemi che riguardano il nostro territorio. L’idea di governo in questa Provincia è fortemente condizionata dalla posizione romana tra i due partiti – spiega Stellato – configurandosi, nel nostro Ente, come problema di natura amministrativa piuttosto che di natura politica”. “L’atteggiamento posto in essere e la continua instabilità – conclude Stellato – non fanno bene ad una Provincia che deve essere governata da chi è in grado di affrontare i reali problemi di gestione. Ci troviamo di fronte alla cronaca di un disinteresse annunciato nei confronti delle nostre popolazioni”.

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