Pd: “Abbiamo cercato il modello Caserta e non l’abbiamo trovato”

di Redazione

Pina Picierno CASERTA. “Abbiamo cercato il modello Caserta e non lo abbiamo trovato”. Andrea Orlando, responsabile nazionale del Pd, affiancato dai parlamentari Stefano Graziano e Pina Picierno, chiosa così la tappa casertana del viaggio nella giustizia che si è tenuta venerdì 17 dicembre.

“Lanciamo un appello al Ministro di Grazia e Giustizia – ha detto Orlando ai giornalisti, al termine della mattinata di incontri –: non si possono accendere i riflettori solo quando ci sono gli arresti e poi spegnerli un attimo dopo, quando c’è il prosieguo della vicenda giudiziale, che deve portare alle condanne”.

Un punto, quest’ultimo, ripreso anche dai due parlamentari casertani: “Lo Stato – ha sottolineato Stefano Graziano – non può lasciar morire la legalità perché non è in grado di portare avanti processi. Chiediamo che si attivino misure urgenti per evitare che l’importantissimo lavoro delle forze di polizia e della magistratura inquirente non sia vanificato dalla quotidianità della gestione della giustizia; la legalità si afferma anche con l’ordinario esercizio”.

“Il Partito Democratico – ha ribadito Pina Picierno, componente della commissione giustizia alla Camera – lancia un allarme serio: l’intero sistema della giustizia va sostenuto e rafforzato, gli arresti eclatanti non bastano se non sono seguiti dalle condanne e se non si risolvono a monte le questioni strutturali. Questo vale nel penale, quanto nel civile; affinché non si dimentichi che è lo Stato, e non altri soggetti, l’unico titolato a dirimere i conflitti”. Sedi distaccate con gravi problemi infrastrutturali, cronica carenza di personale “che rappresenta – ha evidenziato Orlando – tra le emergenze amministrative, certamente la più importante”, e scarsa informatizzazione sono tra le difficoltà maggiori riscontrate durante il viaggio nella giustizia casertana. Le sezioni di Aversa e Marcianise tra le situazioni più critiche “nelle quali – ha sottolineato il responsabile nazionale giustizia del Pd – la vita quotidiana della giustizia stenta a procedere per impraticabilità del campo. C’è un problema di agibilità delle strutture, di vera e propria disperazione di chi, penso ai cancellieri, è chiamato a tamponare situazioni non tamponabili”.

“Ma noi – ha poi aggiunto Orlando – non ci limitiamo a denunciare le carenze ma, pur essendo forza di opposizione, abbiamo avanzato proposte concrete”. Per il Pd, infatti, occorre pensare ad “un diverso utilizzo del fondo unico della giustizia, una sostanziale revisione della geografia giudiziaria, cioè anzitutto superare i piccoli tribunali, e poi – ha proseguito il responsabile giustizia – sollecitiamo forme di mobilità tra ministeri”. Le proposte del Partito Democratico sono state illustrate a magistrati e forze sindacali e, sottolineano i tre deputati Pd, “abbiamo potuto riscontrare una sostanziale rispondenza tra le nostre proposte e le esigenze del territorio”.

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