CASALUCE. La piazza realizzata su un bene confiscato alla camorra in via Circumvallazione sarà intitolata al giudice Giovanni Falcone.
Lamministrazione comunale guidata dal sindaco Nazzaro Pagano ha promosso linaugurazione dello spazio, trasformato in baluardo della legalità, per mercoledì 15 dicembre, alle dieci.
Allappuntamento, che assume un significato rilevante in un territorio per tre anni amministrato da una commissione straordinaria, insediatasi dopo lo scioglimento del consiglio per condizionamento camorristico, prenderanno parte il prefetto di Caserta Ezio Monaco, il presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Andrea Della Selva, il procuratore capo della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, il procuratore aggiunto della Dda di Napoli Federico Cafiero De Raho.
Un intenso momento, a cura di Libera e del Comitato Don Diana, sarà dedicato alla memoria delle vittime innocenti della camorra. La manifestazione infatti, dopo che sarà scoperta la targa viaria della piazza, avrà inizio proprio con la lettura dei nomi di tutti gli uomini e le donne uccise dalle mafie nella regione Campania. Lintervento di accoglienza del sindaco Pagano sarà seguito dal saluto del referente provinciale di Libera Caserta e del Comitato Don Diana Valerio Taglione e del referente del coordinamento regionale dei familiari delle vittime Lorenzo Clemente, marito di Silvia Ruotolo uccisa a Napoli da un proiettile vagante in un agguato di camorra. Per loccasione saranno presenti i parenti di Don Peppe Diana, Domenico Noviello, Franco Imposimato, Michele Landa, Mario Iovine, Gennaro Nuvoletta, Giuseppe Rovescio, Antonio Di Bona. Un ruolo di primo piano sarà ricoperto dalla scuola media Beethoven di Casaluce, che concluderà la giornata con linterpretazione dellinno nazionale.
Il riscatto di un territorio afferma il sindaco Pagano passa anche attraverso segnali di riappropriazione di quello che è stato tolto ingiustamente alla comunità. Intitolare la piazza al giudice Falcone conclude il primo cittadino vuole esprimere la gratitudine nei confronti di chi ha basato la propria esistenza sulla passione civile e la responsabilità istituzionale che costituiscono i veri strumenti di liberazione dalle mafie.