Legambiente Casapesenna aderisce al Comitato don Peppe Diana

di Redazione

Pasquale CirilloCASAPESENNA. Ilcircolo Legambiente Casapesenna ha aderitovenerdì17 dicembre al Comitato don Peppe Diana, riunitosi in assemblea al Santuario mariano di Villa di Briano.

Nell’estate scorsa, l’associazione di volontariato di Casapesenna aveva incontrato i promotori del Comitato sul bene confiscato “Le Terre di Don Peppe Diana”a Castel Volturno; con loro c’era stata una piena condivisione di valori e obiettivi. I soci del comitato hanno confermato Valerio Taglione come coordinatore e hanno approvato le linee programmatiche 2011-2013. Il documento punta sull’economia sociale, come vera alternativa al sistema criminale. Ad essere presenti all’assemblea, diversi delegati del mondo associativo da quello ambientalista a quello assistenziale a dimostrazione che la battaglia contro la camorra interessa davvero tutti. Durante l’assemblea sono state raccolte le firme per la campagna contro i Corrotti lanciata da Libera e Avviso Pubblico. Pasquale Cirillo, presidente del Circolo di Legambiente, che conobbe don Peppino Diana nell’autunno del 1991 quando allora era giovanissimo dell’Azione Cattolica, ritiene che è “importante e fondamentale la promozione nei giovani di oggi della speranza, dell’impegno e dell’assunzione di responsabilità”.

IL COMITATO Il 25 aprile 2006, a Casal di Principe, nasce ufficialmente il Comitato don Peppe Diana con lo scopo di non dimenticare il martirio di un sacerdote morto per amore del suo popolo. Inizialmente, il comitato fu costituito nel 2003 grazie a sette organizzazioni attive nel sociale, le quali decisero che l’impegno e il messaggio di Don Peppe non dovesse essere dimenticato. Queste organizzazioni erano: l’Agesci Campania, le associazioni Scuola di Pace don Peppe Diana, Jerry Essan Masslo, Progetto Continenti, Omnia Onlus, Legambiente circolo Ager e la cooperativa sociale Solesud Onlus. Il confronto avviato in quel nucleo iniziale di organizzazioni, arricchito dal contributo degli amici di don Peppe, ha fatto maturare la necessità di costituire un’associazione di promozione sociale, che si metta al servizio di quanti vogliono fare memoria del sacrificio di don Peppe, e come lui continuare a costruire comunità alternative alla camorra.

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