Sindaco avellinese in sciopero della fame davanti al Quirinale

di Redazione

Salvatore AlaiaAVELLINO. Stremato dalla fame, intirizzito dal freddo, la barba incolta, ma determinato a proseguire nella sua singolare protesta.

Da quattro giorni Salvatore Alaia, sindaco di Sperone (Avellino), e’ piantato su un marciapiede davanti al Quirinale. Ha dormito in un sacco a pelo e, le prime due notti, quella di Natale e la successiva, sotto l’acqua. Aiala sta facendo lo sciopero della fame e si alimenta solo con del the’. Dal presidente della Repubblica vuole una garanzia: quella di ottenere un incontro con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, da quest’ultimo -dice- sempre rifiutato, per discutere le conseguenze del piano sanitario regionale approvato nello scorso ottobre – sottolinea – senza alcun confronto con gli enti locali.

Tra le incongruenze denunciate dal primo cittadino di Sperone c’è la chiusura di due ospedali, a Bisaccia e a Sant’Angelo dei Lombardi, che costringerà, a suo dire, un bacino di utenti di 70 mila persone, residenti anche nei comuni limitrofi, a dover percorrere 80 chilometri per raggiungere la città ospedaliera di Avellino. Cinquantuno anni, docente di discipline giuridiche ed economiche nell’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato di Nola, Aialaè al secondo mandato come sindaco di Sperone e guida una giunta di centrosinistra.

Ieri ha avuto un improvviso innalzamento della pressione edè stato ‘costretto’ a recarsi nell’ospedale San Giovanni per dei controlli. Malgrado i medici lo abbiano invitato a desistere dalla sua iniziativa, il sindaco irpino e’ tornato al suo posto davanti al Quirinale. ”Ancorché la questione posta rientri tra le materie di esclusiva competenza regionale -è stato detto dal Colle nei giorni scorsi – essaè stata rappresentata, per le valutazioni di competenza, alla Regione Campania. Di ciò è stata data comunicazione al sindaco Alaia”. Il quale, tuttavia, dichiara l’intenzione di non muoversi fino a quando non avrà la certezza di poter incontrare Caldoro.

”Il Quirinale – ha aggiunto – non ha mosso un dito consentendo così al padre-padrone della Regione Campania di agire in dispregio di qualsiasi norma elementare alla base del nostro dettato costituzionale”. Ad Alaia non stanno mancando in questi giorni le attestazioni di stima e di solidarietà, anche da altri sindaci irpini. Il consiglio comunale di Sperone, compresa l’opposizione,è tutto dalla sua parte ”perché si tratta una battaglia di civiltà – ha concluso – che va oltre le divisioni politiche”.

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