Rifiuti, a Napoli situazione migliora ma arriva richiamo dell’Unesco

di Redazione

 NAPOLI. Il bollettino quotidiano sulla situazione rifiuti a Napoli domenica dice che a terra ci sono 1250 tonnellate di spazzatura, un po’ meno delle 1700 che giacevano sabato in strada.

La raccolta di sabato è stata molto proficua anche a fronte di una produzione di rifiuti che nel mese di dicembre è più sostenuta. Va meglio soprattutto nelle zone della città in cui maggiori sono le criticità, Stella San Carlo e nella zona orientale. I rifiuti continuano ad essere sversati nella discarica di Chiaiano e negli Stir di Tufino, Casalduni, Santa Maria Capua Vetere e, in misura molto ridotta, di Giugliano.

Rimangono alti i tempi di attesa: sabato i camion che hanno conferito a Casalduni hanno impiegato 11 ore per scaricare e tornare indietro. L’incontro urgente chiesto dal Comune di Napoli al governatore Caldoro servirà – nelle mire dell’amministrazione – a mettere a punto un piano per garantire la città pulita per le festività natalizie.

Ma il problema rimane per la localizzazione delle due discariche comprensoriali. Il vertice fra Regione e Provincia è di fatto fallito, il presidente dell’ente di Piazza Matteotti Luigi Cesaro non è in grado al momento di sbloccare la situazione. I sindaci delle aree individuate – nella zona di Afragola e del nolano – hanno detto no.

Intanto, i commissari dell’Unesco hanno messo al centro dell’attenzione la questione ambientale e hanno chiesto il conto al Comune, nella persona dell’assessore Pasquale Belfiore. Hanno chiesto il perché di tanta spazzatura e soprattutto qual è il piano per toglierla. Il centro storico è sotto tutela dell’Unesco, un patrocinio importantissimo, un marchio di garanzia sulla sua integrità. Ebbene, i commissari con grande chiarezza hanno fatto capire chequel marchio potrebbero ritirarlo se non saranno immediatamente ripristinati pulizia, smaltimento dei rifiuti, differenziata, decoro dei luoghi e manutenzione dei siti.

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