Abbattimenti, incursione degli abusivisti sul campanile di Pompei

di Redazione

il campanile di PompeiPOMPEI. Blitz sul campanile del santuario mariano di Pompei di alcuni proprietari di abitazioni abusive che si sono visti recapitare le notifiche di sgombero dalle loro case per l’esecuzione degli abbattimenti disposti dalla procura.

Nel pomeriggio di sabato, i manifestanti, in preda alla disperazione, si sono organizzati autonomamente e, ignorando le azioni svolte da ciascun comitato sui propri territori, si sono introdotti nell’ascensore del campanile della chiesa con l’intento di raggiungere la vetta panoramica e minacciare di lanciarsi nel vuoto. Ma l’ascensore sul quale sono saliti è stato bloccato all’altezza della prima serie di campane, a circa 35 metri di altezza, impedendo loro di raggiungere la cima. Dopo un’attesa di circa 15 minuti le forze dell’ordine hanno azionato il comando di emergenza per poter far riscendere la cabina a terra. I manifestanti sono stati perquisiti ed identificati e condotti al comando della vicina stazione dei carabinieri per essere sottoposti a denuncia a piede libero.

Un atto che ricorda quanto avvenuto pochi giorni prima a Casapesenna, in provincia di Caserta, dove il proprietario di un’abitazione oggetto di ordinanza di abbattimento era salito sul tetto della chiesa. I comitati a difesa del diritto alla casa puntano il dito contro le amministrazioni comunali succedutesi negli anni e di quanto hanno mancato un’azione di sorveglianza per la difesa del territorio. Allo stesso tempo evidenziano la carenza di idonei strumenti urbanistici che hanno indotto tante famiglie a costruire senza una valida licenza edilizia una casa costruita con sacrifici e privazioni di anni di lavoro.

Il presidente del comitato “Casa Sicura”, insieme ad altri rappresentanti dei comitati “Napoli Sud” e “Monti Lattari”, si è subito precipitato a Pompei per dissuadere i manifestanti da quel gesto di estrema pericolosità. Inoltre, i comitati hanno avuto udienza al vescovo di Pompei, monsignor Carlo Liberati, il quale preso atto del problema, promettendo un incontro con i vescovi della Campania per sensibilizzarli su questo dramma sociale.

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