Mediazione civile, convegno dei Giudici di Pace al Castello Aragonese

di Livia Fattore

Nicola Di FoggiaAVERSA. «La mediazione civile alla ricerca di una soluzione condivisa, il ruolo della magistratura di pace e dell’avvocatura alla luce delle recenti riforme».

Questo il tema del convegno, svoltosi nel pomeriggio di giovedì, ad Aversa, nell’aula delle conferenze del Castello Aragonese in piazza Trieste e Trento. Il forum, organizzato dall’Associazione nazionale giudici di pace con il vicepresidente avvocato Nicola Di Foggia (nella foto), dall’Associazione Forense Normanna e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, ha messo l’accento sui problemi che la nuova normativa creerà ai cittadini a partire dal marzo del prossimo annoe di come, alcune iniziative legislative, ancora in itinere, porteranno ad un aggravio nei tempi della giustizia civile.

Il convegno che ha ribadito la posizione dell’avvocatura di critica rispetto all’istituto della mediazione così come disegnato dal legislatore, ha visto la presenza delsenatore Filippo Berselli, del Popolo della Libertà, presidente della Commissione Giustizia del Senato; dell’onorevole Andrea Orlando, del Partito Democratico, componente della commissione giustizia della Camera dei Deputati e responsabile nazionale giustizia del suo partito; dell’onorevole locale Stefano Graziano, del Partito Democratico; Mariano Menna, docente di procedura penale presso la Sun; Enrico Minervini, docente di diritto privato presso la Sun; Gianpaolo Califano, docente di procedura civile presso la Sun; Corrado Lembo, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere; Maurizio Gallo, presidente vicario presso la Corte di Appello di Napoli; Giuseppe Lucantonio, sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli; Maurizio Stanziola, presidente di sezione del Tribunale di Napoli, in rappresentanza del presidente Carlo Alemi; avvocato Agostino Maione dell’organismo unitario dell’avvocatura.

Dal ministro della giustizia Angelino Alfano è pervenuto un telegramma con il quale si scusava per l’assenza dovuta ad impegni sopravvenuti improrogabili. I lavori sono stati coordinati dal magistrato Raffaele Ceniccola, avvocato generale presso la Corte di Cassazione ed introdotti dall’avvocato Di Foggia che è stato di pungolo e stimolo nella discussione dalla quale è emersa anche una posizione trasversale dei rappresentanti politici presenti sull’esigenza di riordino attraverso una vera e propria riforma del settore dei giudici di pace.

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