“Concerto al buio” per “vedere” la musica

di Antonio Arduino

Ivan DaliaAVERSA. “Concerto al buio” per “vedere” la musica. Questa l’ennesima iniziativa promossa dall’Unione Italiana Volontariato pro Ciechi presieduta da Vincenzo Del Piano in collaborazione con il rappresentante locale dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, Marco Olivetti.

Dopo il successo riscosso dalle “cene al buio” svoltesi ad Aversa e nell’intera provincia casertana, arriva il “concerto al buio” che si terrà il 28 dicembre alle ore 18 presso la sala delle feste dell’Hotel del Sole di piazza Mazzini. Obiettivo dell’iniziativa, patrocinata dalla Regione Campania, è l’abbattimento delle barriere culturali che molto più di quelle architettoniche dividono i diversamente abili dai normodotati. Che, purtroppo, si avvedono delle difficoltà incontrate nella vita quotidiana dai portatori di handicap solo quando l’handicap colpisce loro stessi o un componente della loro famiglia. La cena al buoi cosi come oggi il concerto al buio hanno lo scopo di fare toccare con mano, così da comprenderle concretamente, queste difficoltà.

“Perché un concerto al buio? Per ascoltare la musica con altri occhi” dice Ivan Dalia, venticinquenne pianista non vedente che sarà tra i protagonisti dell’evento. “Non è un gioco di parole: Gauguin diceva di chiudere gli occhi per vedere meglio. “Il buio – continua l’artista – è una condizione normale per me, ma sarà assolutamente nuova per chi mi ascolterà”. “Al buio – aggiunge – cadono le barriere, si perde la cognizione del tempo. E poi è un modo per uscire dalla schiavitù e dal condizionamento delle immagini che distraggono dalla purezza dell’ascolto”.

Con Ivan Dalia sarà Salvatore Castaldo, fotografo, poeta e attore, che, sempre al buio e su tappeti musicali appositamente ispirati, reciterà testi di Pasolini, Campana. L’abbinamento tra musica e poesia susciterà atmosfere emotive incredibili, soprattutto perché il buio esalterà le percezioni evocative negli ascoltatori. “Al pubblico –ricordano gli organizzatori – diciamo: non vedrete affatto le immagini dei due artisti, ascoltate le loro note e i loro versi e lasciate espandere il vostro immaginario interiore e abbandonatevi alle sensazioni e ai sentimenti”.

“La musica – osservano – ha già conosciuto il silenzio assoluto, ad esempio nelle provocatorie sperimentazioni di John Cage. Ma il buio assoluto, no. Non le penombre sfruttate dai registi per esaltare la luce, non gli occhi chiusi di un pianista ispirato, ma il buio cieco, che non ti dà punti di riferimento”. E perché non ve ne siano davvero nella sala non vi sarà neppure una luce. I led verranno oscurati, i neon delle uscite d’emergenza coperti, così come le porte e i lucernari, da cui filtrerebbero le luci della strada. Il buio per capire chi vive nel buio.

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