“Trentola, una risorsa”, convegno Psi-Eureka

di Redazione

Antonietta SbordoneTRENTOLA DUCENTA. “II territorio di Trentola Ducenta come potenziale risorsa”, questo è il tema che prossimamente si discuterà in città.

Promotori i giovani ed il direttivo della sezione “Saragat” del Psi di Trentola Ducenta e l’associazione “Eureka” presieduta da Michele Apicella. Argomento questo già citato dalla stessa sezione in un convegno organizzato qualche mese fa dal titolo “Imprese e progetti in Terra Libera” a cui furono invitati a partecipare il mondo universitario, rappresentato tra gli altri, dai docenti Antonietta Sbordone e Massimiliano Rendina ed il mondo politico, con il consigliere regionale Gennaro Oliviero e con il responsabile provinciale e di collegio del Psi Raffaele Di Lauro e l’associazionismo con “Libera”. A distanza di poco tempo da quella interessante iniziativa politico-culturale e soprattutto alla luce di più recenti eventi, che hanno visto un taglio indiscriminato ai fondi per la Ricerca, per l’Università e per i Beni Culturali, di cui il crollo della Domus dei Gladiatori di Pompei ne costituisce l’icona più significativa, abbiamo deciso insieme all’associazione Eureka di riparlarne e a tale proposito abbiamo rincontrato la professoressa Sbordone, docente alla facoltà di Architettura della Sun a cui abbiamo chiesto le ragioni profonde del legame esistente tra cultura territorio e sviluppo. Ovvero di parlarci di quelle “risorse in attivo”, più volte richiamate nei suoi interventi.

“Le risorse in attivo – ricorda la professoressa – che possiamo individuare nella formazione, nelle piccole e medie imprese, nelle risorse paesaggistiche e storico culturali, rappresentano una possibilità reale per adottare uno sviluppo locale sostenibile e soprattutto duraturo”. Esso va inquadrato, infatti, secondo una metodologia di analisi che parte dall’idea del capitale territoriale, inteso come un insieme di elementi identitari che danno valore ed attrattiva economica ad un luogo, creando un sistema di reti di preesistenze ambientali e culturali, naturali ed artificiali. Il capitale territoriale – continua ancora la professoressa, spiegando più compitamente il suo pensiero – è rappresentato dalla cultura del fare, dalle capacità imprenditoriali che vanno incanalate all’interno di una visione strategica differenziata, capace di un coinvolgimento dal basso e quindi condiviso; gli attori locali dovranno necessariamente orientare le scelte verso il raggiungimento di un risultato comune,dove tutti possono trarne beneficio, adottando modalità di azione di tipo cooperativo. Il dato di riferimento è costituito dal programma europeo leader secondo cui una serie di azioni strategiche sono volte alla valorizzazione del capitale territoriale, che si evolve ,si arricchisce,si definisce in modo sempre più preciso grazie ad elementi attinti dal passato,dalle componenti interne del territorio e dai suoi contatti con il mondo esterno. L’elaborazione di un progetto territoriale ci porta ad individuare le forme di interdipendenza tra le molteplici componenti che costituiscono il capitale territoriale stesso e a fondare su queste la loro strategia”.

“Il nostro è un territorio – dice il responsabile provinciale e di collegio Raffaele Di Lauro – la cui ricchezza può essere colta e messa a sistema solo passando attraverso le maglie strette della cultura, della conoscenza delle risorse naturali ed artificiali, della valorizzazione delle intellighenzie e delle capacità imprenditoriali più avanzate, che colgono l’opportunità e l’importanza di uno sviluppo davvero sostenibile, invece del continuo ed indiscriminato consumo del territorio. In questo la politica è chiamata a fare la sua parte, incanalando le forze positive verso questi fondamentali obiettivi. Alla luce degli ultimi avvenimenti ci sono anche cose positive ,siamo lieti di accogliere, parlando appunto di opportunità, la bella notizia che alla nostra cittadina,grazie alla presenza in paese del Seminario, ove risiedono le sacre spoglie del Beato Padre Paolo Manna, la Regione Campania le ha conferito lo status di comune ad economia turistica, vale a dire di città a prevalente o rilevante economia turistica a carattere religioso e inoltre, si legge nel decreto, di individuare quale arco temporale di maggiore afflusso turistico l’intero arco dell’anno comprese le domeniche e festività, in quanto anche in dette giornate si concentra l’afflusso turistico in occasione dello svolgimento di manifestazioni commerciali, culturali e sportive e per le visite della città durante i continui pellegrinaggi presso il seminario del Pime”.

“Questo comporta degli enormi vantaggi per tutta la nostra comunità – continua Di Lauro – non solo in termini economici, ovviamente, ma pure in termini di visibilità, quella visibilità che dovremmo sfruttare per vivere un po’ tutti meglio, speriamo che queste cose portino la politica e la gente a riflettere ed agire di conseguenza, ormai la nostra città deve necessariamente vivere in modo diverso e deve attrezzarsi in modo adeguato alla propria realtà di status sia in termini di viabilità che di sicurezza, garantendo strade sicure, parcheggi, zone di ristoro e relax, come piazze e parchi, strade senza buche e con una vigilanza continua ed i cittadini di avere grande rispetto di questa risorsa che è il seminario del Pime che fino ad oggi abbiamo tutti soltanto sfruttato”.

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