Palazzo Ducale, Puc, Zone C: Osservatorio chiede rinvio Assise

di Redazione

MaccusSANT’ARPINO. L’amministrazione comunale di Sant’Arpino ha convocato un consiglio comunale per il giorno 30 novembre, alle ore 8, in prima convocazione, e alle ore 12.30 in seconda convocazione.

Tra gli argomenti ci sono: assestamento bilancio 2010; regolamento per l’utilizzazione del Palazzo Ducale, Zone “C” – Riqualificazione dell’Ambito “C1-M” di via Marconi – Attuazione Legge regionale 19/09. Il neo costituito “Osservatorio Politico Culturale Santarpinese”, a tal proposito, ritiene assurdo che una seduta consiliare, soprattutto vista l’importanza degli argomenti trattati, venga convocata alle 8 del mattino di un martedì, quando la maggior parte dei cittadini perbene si sta recando al proprio posto di lavoro. “Alla faccia della trasparenza e della partecipazione”, dicono i componenti di “Maccus”, i quali, inoltre, chiedono il rinvio dei punti 5 e 6 all’ordine del giorno, ovvero il palazzo ducale e le zone C.

“Sono due punti, infatti, – spiegano dall’Osservatorio – che per il rilevante impatto che hanno sulla popolazione e sul territorio riteniamo richiedano una approfondita discussione con le associazioni e con tutti i cittadini di Sant’Arpino. Non è democraticamente accettabile che si passi a regolamentare l’utilizzo del Palazzo Ducale, unico bene culturale nella disponibilità della popolazione, senza che di questo l’amministrazione abbia discusso con le associazioni ed i cittadini di Sant’Arpino e senza che sia nota la proposta che l’amministrazione intende approvare, soprattutto alla luce del famoso matrimonio dell’assessore Lettera e delle polemiche politiche che ne sono scaturite. Come pure è fuori dalla tradizione democratica di Sant’Arpino che si provveda ad approvare il Piano Casa e l’attuazione delle cosiddette ‘zone C’, due provvedimenti, cioè, di devastante impatto sul territorio (pare che la completa attuazione delle zone C comporterà almeno dai 500 ai 600 nuovi appartamenti) santarpinese e sul futuro sviluppo dello stesso senza che ci sia stato alcun confronto con le forze sociali e politiche di Sant’Arpino. Senza che si sia detto cosa ne sarà dei tanti piccoli proprietari perbene di questo paese, senza che nulla si dica circa la necessità di un recupero degli insediamenti abusivi (vedi zona Castellone ed i tanti cittadini di serie B che con l’approvazione di questo provvedimento, rischiano di diventare di serie C), senza che nulla si dica sulla necessità di un riequilibrio del territorio nel suo complesso”.

“Se è vero – continuano dal sodalizio – che un Prg deve dimensionare le proprie previsioni secondo ipotesi credibili e attendibili, sia rispetto alle dinamiche di sviluppo in corso sia rispetto alla effettiva domanda di mercato per il sistema residenziale e produttivo, ci chiediamo se non era invece il caso, considerato che il Piano Regolatore Generale ha più di 30 anni, affrontare il problema urbanistico nella sua complessità dotandosi di un nuovo Puc? Inoltre, se è vero che un Prg deve dimensionare le scelte prevedendo una validità temporale non superiore a 10 anni e dimensionare gli insediamenti prevalentemente residenziali (zone omogenee B, C) con riferimento alle dinamiche di mercato e a quelle sociali delle famiglie, con riferimento alla consistenza generale e ai trend di crescita del patrimonio edilizio (stanze e alloggi) effettivamente verificatasi nell’ultimo decennio, ci chiediamo quale analisi è stata fatta a supporto, considerato che Sant’Arpino ha assistito, negli ultimi 30 anni, ad crescita prossima allo zero e ad una forte espansione dell’abusivismo? E ancora, quali sono i servizi pubblici previsti a supporto di questi nuovi insediamenti? Tante domande che meritano una risposta”.

Per cui nel ribadire la necessità di un rinvio di tali argomenti, l’Osservatorio chiede a tutte le forze presenti in Consiglio Comunale di farsi carico di questa richiesta, “consapevoli – fanno sapere dal sodalizio – che continueremo ovunque e dovunque questa battaglia per una Sant’Arpino migliore, nell’interesse di tutti i santarpinesi”.

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