Vieste, uccisi i due imprenditori scomparsi il 18 novembre

di Redazione

 FOGGIA. Carbonizzati: carabinieri e uomini del Corpo forestale hanno trovato in questo stato i cadaveri di Giovanni e Martino Piscopo, fratelli e imprenditori del settore turistico di Vieste (Foggia).

Erano scomparsi il 18 novembre, avevano 51 e 45 anni. I corpi erano dentro un’Alfa Romeo 156 station wagon: i Piscopo sarebbero stati uccisi con colpi d’arma da fuoco e poi dati alle fiamme.

Il ritrovamento è avvenuto durante una battuta di ricerca in località Posta Telegrafo, tra Peschici e Vieste. I due, gestori del villaggio vacanze Sfinalicchio insieme ad altri sei fratelli, nel Gargano, erano spariti dieci giorni fa alla periferia di Vieste mentre stavano andando a raccogliere olive sul loro motofurgone. Giovanni era amministratore unico della società, Martino faceva parte del Consiglio di amministrazione. Le ricerche sono state frenetiche: una trentina di carabinieri, con unità cinofile e un elicottero, e 15 forestali hanno perlustrato la zona della Foresta Umbra (12mila ettari), con i suoi canaloni, costruzioni abbandonate, pozzi artesiani e naturali.

Buio sulle cause dell’omicidio: gli investigatori non escludono l’ipotesi di un rapimento per fini estorsivi, tanto che della vicenda era stata informata anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Anche la famiglia delle vittime propende per la tesi del sequestro, anche se nessuno ha ricevuto una richiesta di denaro: possibile dunque una vendetta personale. Gli inquirenti non escludono anche la tesi della lupara bianca: i due fratelli, che non avevano mai avuto problemi con la giustizia, potrebbero aver visto qualcosa che non dovevano vedere.

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