Veneto nella morsa del maltempo: mille evacuati a Padova

di Redazione

 PADOVA.Non dà tregua ilmaltempo al Centro-Nord. Ora la preoccupazione è alta in Veneto. A Vicenza il livello dell’acqua ha iniziato a scendere, ma è Padova a tenere col fiato sospeso per l’arrivo della piena del Bacchiglione.

La scorsa notte la piena del Bacchiglione ha rotto infatti gli argini in alcune località a Sud del padovano. In particolare a Roncajette, Ponte San Niccolò e Casalserugo. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco per allagamenti, diverse le famiglie evacuate. Allagamenti si sono registrati anche in alcuni quartieri a Sud della città di Padova. Il centro storico della città del Santo non ha invece subito alcun problema. I punti più delicati lungo il tratto cittadino del Bacchiglione sono presidiati da vigili del fuoco e uomini della protezione civile. La speranza è che la piena passi senza causare danni.

Scuole chiuse a Selvazzano, Ponte San Niccolò e Veggiano, mentre altre strutture scolastiche come quelle di Casalserugo e Bovolenta sono diventate dei ricoveri temporanei per gli sfollati, che nella provincia di Padova, secondo fonti della Prefettura, superano le mille unità, tra quanti sono stati sgomberati precauzionalmente e quelli che invece non potranno tornare in casa almeno fino a mercoledì.

BERTOLASO SORVOLA LA ZONA. Intanto, il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha chiesto l’intervento dell’esercitoper far fronte all’emergenza legata al maltempo che ha causato l’allagamento di circa il 30% del centro

cittadino. Martedì mattina è arrivato in Veneto il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso. Dopo aver sorvolato Verona e Vicenza in elicottero per rendersi conto dei danni causati dal maltempo, Bertolaso ha detto che “La situazione è grave ma sotto controllo”. “Dalle 4 di questa mattina 400 militari sono al lavoro fra Vicenza e Verona per affrontare l’emergenza. A questi – ha assicurato Bertolaso – si aggiungono 400 vigili del fuoco e circa 1000 volontari. Mi pare che la risposta dello Stato sia stata immediata e adeguata. Adesso dobbiamo risolvere il problema della popolazione che in alcuni punti non è ancora raggiungibile”.

UN DISPERSO. C’è allarme per un disperso, si tratta di un uomodi Caldogno, il paese invaso dalle acque del Bacchiglione. Si pensava fosse stato salvato lunedì mattina, invece mancano ancora notizie. La persona tratta in salvo dai pompieri in mattinata a Cresole di Caldogno è in realtà un altro uomo, anch’egli allontanatosi dai familiari senza avvertire. Del cinquantenne di Ceresole che era sceso nella cantina di casa mentre il fiume stava tracimando, al contrario, non c’è traccia. E a questo punto la preoccupazione per la sua sorte è alta. La Prefettura di Vicenza ha confermato che sono in corso le ricerce. I vigili del fuoco, a bordo di mezzi anfibi, continueranno per tutta la notte i controlli, nella speranza di individuarlo.

FRANE NEL TREVIGIANO. Varie strade provinciali di Treviso, in particolare nella fascia pedemontana, sono state chiuse per decisione della Provincia in seguito a numerose frane. La “pedemontana del Cansiglio” risulta interrotta in due punti per detriti sulla carreggiata e cedimento del manto stradale. Anche nelle vicinanze di Vittorio Veneto si sono registrati dieci smottamenti e altri sporadici risultano nelle zone di Valdobbiadene, San Pietro di Feletto e Monfumo. Sarà evacuato nelle prossime ore in via precauzionale l’ospedale di Motta di Livenza, specializzato in servizi riabilitativi. Lo ha deciso il sindaco Paolo Speranzon per i possibili rischi di esondazione del fiume Livenza. Deciso anche il trasferimento in altre strutture dei 120 ospiti della vicina casa di riposo.

DIMINUISCONO PIOGGE A MASSA. APERTA INCHIESTA. Nel territorio di Massa le pioggie che da sabato non avevano dato tregua da stanotte sono diminuite di intensità. Da alcune ore fiumi e torrenti in tutto il territorio comunale di Massa (Massa Carrara) hanno defluito con meno difficoltà, controllati a vista dai tecnici e dai volontari della protezione civile. Sono continuati i monitoraggi, mentre vigili del fuoco e tecnici hanno proseguito il lavoro per “la messa in sicurezza delle situazioni più a rischio”. Tra queste le due frane di Lavacchio e di Mirteto, sulle colline che sovrastano Massa, che hanno causato tre vittime: Nara Ricci 39 anni e il figlio Mattia di 2, e Aldo Manfredi, 48 anni. Durante la notte hanno lavorato 200 persone, tra vigili del fuoco, volontari e uomini delle forze dell’ordine, che hanno controllato il territorio, anche per assistitere le 30 famiglie costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Intanto, la Procura di Massa Carrara indaga per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, in merito alle frane che si sono staccate nella notte tra domenica e lunedì 1 novembre sul territorio provinciale, causando la morte di tre persone.

IN LIGURIA ALLARME FRANE. E’ cessato a mezzanotte l’allerta meteo in Liguria, ma continua a piovere su buona parte della regione e l’emergenza adesso riguarda frane e smottamenti. Nello Spezzino, tra i comuni di Rocchetta Vara e Ameglia alcune abitazioni sono minacciate da movimenti franosi e potrebbero essere evacuate nelle prossime ore. Sul posto stanno operando anche due squadre dei vigili del fuoco di Genova, inviate in rinforzo ai colleghi della Spezia. Sotto controllo il fiume Magra che ieri aveva raggiunto il livello di guardia. Situazione critica nell’Imperiese dove si registrano tanti piccoli smottamenti.

LOMBARDIA.Sono rimasti entro gli argini, nonostante le piogge notturne, il Lambro e il Seveso che ieri hanno creato problemi nella zona nord di Milano, nell’hinterland del capoluogo e in Brianza. Le previsioni meteorologiche, però, indicano che pioverà ancora per diverse ore. La situazione più grave si è verificata, ieri, ad Asola, nel Mantovano, dove circa trecento persone sono state evacuate a causa della piena del fiume Chiese.

ALLERTA FIUME PO. Un’allerta per la piena del fiume Po è stata diramata dalla Protezione civile dell’Emilia Romagna, a partire dalle 10 di questa mattina e per le successive 72 ore. Interessati dalla piena le aree di Ferrara, Piacenza, Parma, Reggio Emilia lambite dal fiume. Le precipitazioni che si sono abbattute sul bacino del Po, infatti, hanno determinato l’innalzamento dei livelli idrometrici tali da superare il livello di attenzione a Piacenza alle 3 di questa notte. La previsione è che il colmo di piena possa transitare in serata a Piacenza e superare il livello di attenzione anche a valle in tutti i restanti tratti dell’intera asta fluviale.

FRIULI.In Friuli, nella notte, c’è stato il picco dei livelli dei tre principali fiumi della Destra Tagliamento – Meduna, Noncello e Livenza – che sono esondati in più punti provocando allagamenti in alcuni quartieri di Pordenone, di Sacile e della Bassa pianura ai confini con il Veneto. Disagi e case isolate sono segnalate ad Arzene, Zoppola, Azzano Decimo. In difficoltà il traffico sulle principali arterie della provincia.

EMILIA ROMAGNA.In Emilia Romagna il peggio è passato, riferisce la Protezione civile regionale. La scorsa notte ci sono stati allagamenti nel Piacentino ed a San Pietro in Cerro una cascina abitata da una quarantina di persone è rimasta temporaneamente isolata, circondata dall’acqua, che questa mattina pero’ e’ in fase di deflusso. Chiusa temporaneamente nella notte anche la tangenziale di Piacenza per gli allagamenti di diversi sottopassi.

ANCHE IL MESSINESE VITTIMA DI FRANE E ALLAGAMENTI.Frane e allagamenti si stanno verificando nel Messinese, in particolare nella zona tirrenica, a causa della pioggia che da ieri notte sta flagellando tutta la zona. A Milazzo la circolazione delle auto è rallentata per le strade allagate. Interrotta per una frana la strada provinciale di collegamento tra Barcellona Pozzo di Gotto e Castroreale dove sette famiglie sono rimaste isolate. Sull’autostrada A 20 Messina Palermo in direzione Palermo all’altezza del km 25 vicino allo svincolo di Rometta c’è stata una frana, e si procede a passo d’uomo. Nella frazione di Marmora è avvenuto un altro smottamento e il traffico veicolare è bloccato. Alcuni torrenti infine sono tracimati in tutta la zona tirrenica.

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