Sarah: Sabrina resta in carcere, Michele se scarcerato va in convento

di Emma Zampella

Sabrina TARANTO. Per Sabrina Misseri il carcere è ancora una realtà. Stando a quanto deciso dal Tribunale del Riesame di Taranto, presieduto da Alessandro De Tommasi, …

… la ragazza accusata di aver ucciso la cugina Sarah Scazzi, lo scorso 26 agosto, deve rimanere in carcere perché potrebbe inquinare le prove o addirittura tentare la fuga. Anche il padre, Michele Misseri, che ha ritrattato la sua confessione,rimane in prigione ma i legali preparano la richiesta di scarcerazione. E’ ancora troppo presto per chiedere la scarcerazione o i domiciliari per il mio assistito”, ha detto il legale del contadino, Daniele Goppa. Anche perché, riferisce il consulente della difesa della dello zio di Sarah, Michele non potrebbe ritornare in casa. Se dovessero dargli gli arresti domiciliari – ha spiegato Umani Ronchi intervistato a Domenica cinque – non potrebbe tornare nella sua casa e credo che gli avvocati abbiano pensato ad un convento visto che l’unico desiderio di Misseri è fare il contadino”. La decisione da parte del legale di Misseri di depositare presso la cancelleria del tribunale la richiesta di scarcerazione emergerebbe, stando alle indiscrezioni, in seguito all’incidente probatorio nel quale lo zio di Sarah si è mostrato lucido e convinto mentre accusava sua figlia. Il consulente della difesa ha infatti precisato che al momento dell’incidente probatorio, “Michele era lucido e molto presente: ha detto delle cose logiche, credibili e non è mai caduto in contraddizione”.

La paura stando in carcere è infatti quella che possa essere aggredito da sua figlia Sabrina. Infatti Misseri prima dell’incidente probatorio ha avvertito gli agenti della polizia penitenziaria mostrando la sua preoccupazione. Quanto alle contraddizioni in cui sarebbe caduto, secondo il suo legale risultano di poco conto in quanto inserite nella volontà di proteggere la figlia Sabrina. “In tutti i modi aveva cercato di far credere ai magistrati che quello che era avvenuto fosse stato un incidente. Dicendo questo voleva alleggerire la posizione della figlia”, ha aggiunto il suo legale. Per Misseri sarebbero perciò cadute le accuse di violenza sessuale e omicidio ai danni di Sarah, anche se restano ancora in piedi quella di sottrazione e occultamento del cadavere, non meno gravi, per cui è prevista la reclusione. Quindi al momento non è possibile parlare di scarcerazione per Michele Misseri.

Dal lungo incidente probatorio emergono delle modifiche con quelle che erano le tre versioni rilasciate precedentemente:

6 ottobre: Michele Misseri si imbatte in Sarah che, alla ricerca della cugina Sabrina, si reca nel garage dello zio, dove lui sta sistemando il trattore. L’uomo tenta un approccio sessuale con la nipote, che respinge le avances. Michele l’aggredisce alle spalle e con una corda la strangola. Nasconde il cadavere, poi lo colloca nel bagagliaio della sua auto, si dirige nelle campagne di Avetrana, denuda la salma e si lascia andare a un rapporto sessuale completo. Depone di nuovo il cadavere in auto e, infine, lo getta in un pozzo. L’uomo non chiama mai in causa la figlia Sabrina.

15 ottobre: Sarah arriva in casa Misseri e la cugina Sabrina la trascina nel garage con la forza, avendo la stessa Sabrina ed il padre concordato di darle una lezione per intimorirla ed evitare che la ragazza diffondesse in paese la notizia delle attenzioni sessuali riservatele dallo zio, delle quali anche Sabrina era venuta a conoscenza. Mentre quest’ultima tiene per le braccia la cugina, Michele Misseri avvolge una corda intorno al collo di Sarah e la strangola. Sabrina, nel momento in cui vede la cugina accasciarsi, impaurita molla la presa e si allontana. L’uomo poi fa sparire il cadavere gettandolo nel pozzo. Alcuni giorni dopo, tramite il suo legale, Michele Misseri fa sapere di voler ritrattare la precedente confessione nella parte relativa agli atti sessuali sul cadavere.

4 novembre: Sabrina e Sarah si incontrano per andare al mare e litigano, forse per gelosia nei riguardi di un amico comune, Ivano Russo. Sabrina trascina nel garage Sarah: la discussione degenera e lei strangola la cugina con una cintura trovata in garage. Sabrina sale a casa ed informa il padre Michele, che stava dormendo. L’uomo rassicura la figlia, che si allontana con l’amica Mariangela. Michele Misseri carica la salma di Sarah in auto, si dirige in campagna, abusa sessualmente del cadavere e, infine, lo getta nel pozzo calandolo con una corda.

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