Rifiuti, bruciato camion a Terzigno. Scontro a distanza Berlusconi-Iervolino

di Redazione

 NAPOLI. La tensione resta alta a Terzigno e a Giugliano, nel napoletano, dove le proteste continuano ad accompagnare lo sversamento dei rifiuti, rispettivamente, nella cava Sari e nel sito di stoccaggio di ecoballe di Taverna del Re.

BRUCIATO CAMION A TERZIGNO. A Terzigno hanno scaricato finora 23 camion, ma intorno all’1,30 della scorsa un gruppo di manifestanti ha isolato un autocompattatore, costretto l’autista a scendere e ha dato fuoco al mezzo. Mmartedì mattina, poi, alla rotonda di Via Panoramica, strada di accesso alla discarica Sari, un gruppo di manifestanti si è messo davanti ad uno dei camion diretti allo sversatoio. Dopo alcuni momenti di tensione con le forze dell’ordine, il mezzo è passato regolarmente. Intanto, come annunciato dal sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, venerdì sarà in Consiglio dei ministri il provvedimento di cancellazione dalla legge 123 di Cava Vitiello, la seconda discarica di Terzigno contestata duramente per mesi dalle popolazioni dell’area vesuviana.

GIUGLIANO.A Giugliano hanno sversato 17 mezzi, il presidio di manifestanti si è un po’ infoltito ma non si sono registrati incidenti. Nessun problema nello sversatoio napoletano del quartiere di Chiaiano. Al momento la situazione è tranquilla in tutti e tre gli impianti.Martedì sera lungo le strade del centro di Giugliano un lungo corteo composto daoltre cinquemila persone che hanno chiesto il rispetto del protocollo siglato due anni fa tra il sottosegretario Bertolaso e il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese, col quale si sanciva che il sito di Taverna del Re non avrebbe mai più riaperto, anche perché situato in una delle aree più inquinante della provincia di Napoli. Nella mattinata di mercoledì centinaia di studenti hanno disertato le scuole e con mezzi di fortuna raggiunto il sito di Taverna del Re per unirsi alla protesta.

IERVOLINO: “CI HANNO LASCIATO NEL CAOS. BERLUSCONI? LO IGNORO”. Martedì nelle strade di Napoli c’erano ancora 2300 tonnellate di rifiuti, come riferito dal Comune. “Ci hanno lasciato nel caos non sappiamo dove andare a scaricare, non c’è nessuno che decida” dice il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, in un’intervista a Repubblica. ”Fino a una settimana fa – spiega Iervolino – il capro espiatorio era la nostra azienda Asia, poi, quando è morto sul lavoro un povero operaio di Portici, per fortuna hanno avuto pudore. Oggi la colpevole divento io, mi sembra una commedia”. E sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, afferma: “Non lo ascolto più. Quando non sa che pesci pigliare, si inventa di nuovo che la colpa è del Comune di Napoli. E’ una vecchia canzone, sentita e risentita. Uno, la prima volta si arrabbia, la seconda ci rimane meravigliato, la terza non ci pensa più”. Insomma, “quello che fa lui non mi interessa affatto, sia sul piano personale che della sua strategia. Il modo migliore per neutralizzarlo è ignorarlo”. In merito all’annuncio del premier di ripulire la città dai rifiuti entro tre giorni, il primo cittadino dice: “Basta guardarsi intorno. Verificheremo nei prossimi giorni, ma per ora non vedo una soluzione a portata di mano”. Sulle indicazioni avute dal Governo Iervolino sottolinea: “Non si capisce bene, perché cambiano ogni giorno. Ogni tanto arriva qualcuno, non decide e va via. Indecisi a tutto, prendiamo l’esempio della seconda discarica a Terzigno. Non c’è chiarezza su chi ha la responsabilità di che cosa”. Per il momento, il Comune cerca di ”alleviare le sofferenze della città. L’Asia sta facendo l’impossibile con i suoi lavoratori, ma il problema principale è la difficoltà che i camion incontrano per scaricare i rifiuti. E questa non è certo competenza dell’azienda”. In merito invece alla situazione di Giugliano, dove continuano le proteste dei cittadini, il sindaco spiega: “Lo posso capire. Era stato promesso che la discarica di Taverna del Re non sarebbe stata riaperta. Adesso non è più così. Bene. Se ci fanno scaricare lo facciamo. Sennò, drammaticamente, restiamo fermi. Se tutti si ribellano e non si individua un posto in cui portare i rifiuti – conclude Iervolino – l’emergenza non cesserà e anzi si aggraverà”.

BERLUSCONI: “COLPA DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI”. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ieri è tornato sull’emergenza rifiuti, invitando gli italiani a non leggere più i giornali “perché vi imbrogliano”. “Non si può assolutamente, come hanno fatto tv e giornali, attribuire al governo la responsabilità e la colpa che sono delle amministrazioni locali”, ha spiegato il premier intervenendo alla Fiera di Milano. Lo scorso 28 ottobre, parlando nel corso di una visita al termovalorizzatore di Acerra, Berlusconi aveva annunciato che Napoli sarebbe stata libera dai rifiuti in tre giorni.

CALDORO: “QUANDO TUTTI DICONO NO LA CAMORRA E’ CONTENTA”. Quando tutti dicono no alle discariche e agli impianti la camorra è contenta, perché intanto lei può dire il suo sì agli sversamenti illegali”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro a margine del suo intervento alla giunta di Confindustria Campania. “La questione è molto grave perché i no pronunciati contro il trattamento legale dell’immondizia riguardano principalmente i rifiuti urbani, mentre la camorra approfitta della confusione per occuparsi illegalmente di sversare rifiuti speciali, molto più pericolosi”, ha aggiunto. “In questo momento in Campania viviamo una situazione che è sempre al limite dell’emergenza: bastano tre errori ad esempio dell’Asia, che non critico perché fa obiettivamente un lavoraccio, per creare una crisi. Questo avviene anche perché in questi anni non è stato spiegato che i rifiuti possono essere anche una risorsa imprenditoriale”. Caldoro prende a modello per il cambiamento l’Emilia Romagna: “Ho parlato ieri per più di un’ora con Vasco Errani che nella sua regione ospita ventuno discariche, per capire come contribuire a superare la politica del no, che riguarda i rifiuti ma anche altri ambiti, come quello delle sovrintendenze”.

PREOCCUPAZIONE DELLA UE. L’emergenza rifiuti del Napoletano va ormai ben oltre i confini regionali, e anche nazionali. La Commissione europea ha infatti ribadito la sua «preoccupazione» per la situazione dei rifiuti in Campania e rinnova l’appello a prendere “azioni immediate”. In una conferenza stampa a Bruxelles per presentare i risultati della Conferenza sulla biodiversità a Nagoya della settimana scorsa, a margine della quale ha incontrato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, ha dichiarato: “Ho avuto un breve incontro con il ministro italiano, con cui ho discusso dell’argomento. Non ho intenzione di aggiungere altro alle cose che abbiamo sottolineato nella nostra dichiarazione. Siamo preoccupati e crediamo che debbano essere prese alcune azioni immediate per cambiare la situazione sul terreno”. “Stiamo monitorando attentamente la situazione – ha aggiunto Potocnik – Manderemo esperti sul terreno per valutare”.

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