Misseri conferma: “Fu Sabrina ad uccidere Sarah”

di Redazione

Michele MisseriTARANTO. Il gip Martino Rosati ha interrogato per oltre sette ore Michele Misseri, il contadino di Avetrana accusato insieme alla figlia Sabrina di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi.

Si è tenuto, infatti, nella giornata di venerdì l’atteso incidente probatorio in cui l’uomo è stato chiamato a ripetere per l’ultima volta quello che accadde il 26 agosto. La sua deposizione non potrà più essere modificata in vista del processo e sarà valida nel corso del dibattimento.

Secondo quanto trapelato, Misseri avrebbe confermato l’ultima versione fornita agli inquirenti, quella del 5 novembre, quando ha sostenuto che ad uccidere Sarah fu Sabrina, strangolando la cugina con una cinta, e che lui sarebbe stato chiamato in causa in un secondo momento. “Stavo dormendo in casa – ha detto Michele Misseri – quando è arrivata Sabrina che mi ha detto ‘papàè successo un guaio'”. Michele non avrebbe addebitato responsabilità a sua moglie Cosima, confermando dunque quanto già detto nelle precedenti occasioni.L’uomo avrebbe ritrattato anchela violenza sessuale sul cadavere di Sarah, finora sempre confermata.

All’incidente probatorio presente anche Sabrina, a cui è stato impedito di intervenire e di guardare fissamente il padre.Presenti, inoltre,il procuratore di Taranto Franco Sebastio, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino e il sostituito procuratore Mariano Buccoliero. Per la difesa di Misseri, invece, erano in aula l’avvocato Daniele Galoppa e la criminologa e consulente di parte Roberta Bruzzone. Per la difesa di Sabrina, presente all’interrogatorio pur non potendo interloquire, c’erano gli avvocati Francesca Conte ed Emilia Velletri e la criminologa Cinzia Gimelli. Hanno partecipato anche i rappresentanti della parte lesa, cioè i genitori e il fratello di Sarah, gli avvocati Walter Biscotti, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza e i consulenti di parte Luciano Garofalo, ex comandante del Ris di Parma, e lo psichiatra Massimo Picozzi.

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