Incontro Bossi-Fini, nulla di fatto. Il premier: “Non mi dimetto”

di Gennaro Pacilio

Bossi e FiniROMA. Un’ora di vertice senza accordo, ma che lascia la porta aperta ad un nuovo governo guidato da Berlusconi.

E’ questo, in sintesi, il risultato del summit tra Bossi e Fini, ultimo tentativo di mediazione per evitare la crisi. Il leader della Lega al termine dell’incontro ha dichiarato: “Lo spazio c’è ancora per non andare ad una crisi al buio”. Ai cronisti che chiedono se Berlusconi accetterà di dimettersi nel caso avesse la garanzia del reincarico, Bossi risponde: “Le altre volte è avvenuto così, è andato dal Presidente della Repubblica per avere il reincarico”. E aggiunge: “E’ molto meglio una crisi pilotata che una crisi al buio”. Alla domanda se Fini sia d’accordo con una crisi pilotata, Bossi risponde: “Abbastanza”. I cronisti chiedono se Fini sia d’accordo sul fatto che Berlusconi possa avere il reincarico: “Sì, non ce l’ha con Berlusconi”, risponde Bossi. Sull’apertura a Casini, però, il Senatùr è categorico: “L’Udc se ne può andare al mare…”. All’incontro erano presenti anche Maroni e Calderoli. Al termine i due leader hanno riunito rispettivamente gli stati maggiori di Futuro e libertà e del Carroccio. Lapidario il vicecapogruppo di Fli, Giorgio Conte: “Non si è risolto nulla”.

Ma Berlusconi non ha alcuna intenzione di dare le dimissioni. Se Gianfranco Fini vorrà, potrà sfiduciarlo in Aula, alla luce del sole e davanti agli italiani. È questa la linea decisa a caldo dal presidente del Consiglio, a Seul per il G20. Una presa di posizione emersa dopo diversi contatti telefonici tra il capo del governo e i dirigenti del suo partito, seguiti al faccia a faccia tra il presidente della Camera e il leader della Lega.Berlusconi, insomma, sembra essere rimasto “al momento” sulle posizioni di qualche giorno fa: non ci sono alternative all’attuale esecutivo e quindi niente crisi pilotata e niente governo bis. A Berlusconi fanno eco i vertici del Pdl che, in una nota, fanno sapere di ritenere “inaccettabile” che la legislatura prosegua con un differente premier e un differente governo. “Andare avanti, senza escludere l’allargamento” della maggioranza, è, alla fine, la soluzione proposta dal Popolo delle Libertà e riferita da Ignazio La Russa.

Dall’opposizione il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, commenta: “L’incontro tra Bossi e Fini sposta ben di poco la situazione”. Ormai “c’è una crisi conclamata” e “tutti quelli che lo negano o traccheggiano fanno un danno a questo Paese. Al ritorno da Seul il presidente del Consiglio dovrebbe prendere qualche decisione. Chi si auto proclama statista e si è paragonato anche a De Gasperi, dovrebbe rendersi conto della situazione e non tenere il Paese in questa immobilità”. Quanto alle “difficoltà” ammesse da Berlusconi, è un giudizio “largamente arrotondato per difetto”, ha rilevato Bersani, “ma da chi promette un miracolo al giorno è già uno sforzo che va riconosciuto”.

Fabio Granata, di Futuro e Libertà, è invece convinto che “si apre una fase piena di incognite per la politica italiana”. I finiani hanno deciso di aspettare il rientro di Berlusconi da Seul prima di formalizzare la loro uscita dal governo, annunciata proprio dalla convention in Umbria.

Le agenzie di stampa hanno cercato di ricostruire, attraverso varie fonti, il contenuto dell’incontro e in particolare i nodi emersi nel corso della chiacchierata. “Noi potremmo anche ragionare di Berlusconi bis – avrebbe detto Bossi – il problema è che Berlusconi non vuole dimettersi”. Salvo poi mostrarsi, con i giornalisti, più possibilista su questo punto. Il leader leghista avrebbe riconosciuto le difficoltà della mediazione, considerata da più parti una “mission eimpossibile”, e avrebbe fatto presente la “difficoltà” del suo movimento ad accettare l’ipotesi di un nuovo esecutivo allargato all’Udc. Durante l’incontro, avrebbe poi spiegato Fini ai suoi più stretti collaboratori, la Lega non ha avanzato specifiche proposte, ma ha cercato di capire quanto i punti cardine del discorso di Bastia Umbra fossero intoccabili, ricevendone “ovvia risposta”.

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