Gli studenti in protesta fermati dalla polizia: feriti e arresti

di Emma Zampella

lo striscione sulla Torre di PisaROMA. Da nord a sud gli studenti uniti in un solo coro: no alla riforma all’istruzione voluta e proposta alla Camera dal ministro Mariastella Gelmini.

La protesta che ha interessato sia gli studenti delle scuole superiori che quelli universitari ha avuto delle conseguenze abbastanza spiacevoli visti gli scontricon leforze dell’ordine culminati in arresti e feriti. In diretta a “Mattino cinque”, la Gelmini ha infatti spiegato che Senza la riforma le università vanno verso la bancarotta e saranno “commissariate” dalle banche. Nella legge di stabilità è stato stanziato un miliardo di euro, una cifra sufficiente per far fronte non solo alle spese di funzionamento dell’università, ma anche al diritto allo studio”. Parole che non sono state ascoltate dagli studenti che hanno agito ad oltranza occupando anche presidi e luoghi strategici nelle grandi città. I romani hanno infatti preso possesso del Colosseo ponendo sul secondo anello dell’anfiteatro lo striscione che recava la scritta “Nessun taglio, nessun profitto” e hanno occupato l’anfiteatro Flavio sotto gli occhi stupiti dei passeggeri turisti. Poi il via ad un corteo che ha attraversato la città, creando particolari tensioni sedate dall’incremento dei presidi delle forze dell’ordine.

Il ritorno al passato sembrerebbe quello consumatosi nelle principali città italiane, quando i primi scioperi degli operai erano frenati con la forza. A Pisa la “rivolta” si è invece consumata sulla Torre pendente che è stata occupata, mentre a Torino sono state prese di mira la porta di Porta di Susa, bloccata per mezz’ora e presa d’assalto con uova e fumogeni, così come è accaduto per la Mole Antonelliana, dove però non si sono registrate particolari tensioni. Gli striscioni hanno dominato anche altre strade della capitale, dove è stata occupata la Facoltà de La Sapienza con la scritta: “Libertà per gli studenti – due, ndr – arrestati”.

Milano e Napoli, così come Palermo e Bari, sono state dominate dai cortei che hanno coinvolto più di 5mila ragazzi portando tensione negli scontri con la polizia. Scenario questo che domina soprattutto a Milano dove dal politecnico è partito il corteo che scontrandosi con le forze dell’ordine ha provocato contusioni per alcuni manifestanti. Quanto a Bologna, qui i cortei hanno creato difficoltà ai trasporti pubblici, bloccandone il traffico. A Firenze le proteste si sono unite alle contestazioni contro la partecipazione del sottosegretario Daniela Santanchè a un dibattito sull’immigrazione. In precedenza dai manifestanti erano stati lanciati alcuni fumogeni.

Nel pomeriggio durante la seduta del Cnsu (Consiglio nazionale degli studenti universitari) i rappresentanti degli studenti dell’Udu – Unione degli Universitari – hanno esposto una striscione dal tetto della sede del ministero dell’Università a piazzale Kennedy a Roma. “Né manager né baroni, i privati fuori dai maroni”, è lo slogan contenuto nello striscione. I rappresentanti dell’UdU al Cnsu “stanno portando i temi della protesta anche dentro le istituzioni. Porteremo avanti in tutte le sedi la protesta sino a quando il Ddl non verrà ritirato”. Le conseguenze peggiori si sono avute nelle grandi città dove gli studenti si sono scontrati con la polizia, con non pochi feriti e fermi.

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