Generazione Italia “sfiducia” il Governo. Fli: “Uno scherzo”

di Redazione

Gianfranco FiniROMA. Generazione Italia, il movimento a sostegno di Futuro e Libertà di Gianfranco Fini, pubblica sul proprio sito una “lettera di sfiducia” al premier Silvio Berlusconi.

Quasi a voler anticipare il voto di sfiducia alla Camera e quello di sostegno al Senato, entrambi in programma il 14 dicembre, Generazione Italia, rivolgendosi al presidente del Consiglio,considera “conclusa negativamente l’esperienza di questo governo che, come fosse un suo feudo personale, ha presieduto”. “I patti – scrive il movimento – richiedevano l’immediata approvazione di una legge antitrust che eliminasse il monopolio di Mediaset e che favorisse il rinnovo strutturale della Rai restituendo ai media la loro libertà e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l’opinione pubblica. I patti richiedevano la netta separazione tra gli interessi personali dal Capo del Governo e la sua funzione di altissimo Pubblico Ufficiale”.

“Lei in campagna elettorale – si legge ancora nella lettera – ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale, di sostenere la piccola e media impresa, di eliminare la partitocrazia e lo Stato padrone; di fare dell’Italia un grande paese ad ispirazione liberal-democratica. Il suo Governo ha inteso la governabilità come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilità per la governabilità – proseguono i finiani – un Governo non intenzionato ai cambiamenti, un Governo dei conflitti con la magistratura e con il sindacato, un governo del controllo dell’informazione”. “Nella nostra alleanza – scrive ancora Generazione Italia – c’è chi ci accusa addirittura di sovvertire lo Stato di diritto perchè chiediamo una verifica, falsificando la verità e dichiarando che questo Governo non sarebbe il frutto, come nel passato, di una contrattazione post elettorale, bensì, sarebbe la conseguenza di un patto preventivo stipulato davanti agli elettori”. “E quindi solo a Berlusconi – prosegue la dura requisitoria di Generazione Italia – se è vera la premessa, competerebbe concedere la verifica e implicitamente mantenere o sciogliere le Camere. È una tesi che lede i poteri costituzionali del Presidente della Repubblica e lascia trasparire il ritorno nella politica di dogmi antiliberali. Onorevole Presidente, lo Stato non è lei. E dopo di lei non c’è il diluvio. Le chiedo con quali diritti Lei batta i pugni sul tavolo dichiarando la sua insostituibilità? Con quali diritti Lei pretenda di interpretare personalmente la Costituzione tuttora in atto? Onorevole Presidente, Lei non è l’uomo della provvidenza, tutt’altro”.

“L’Italia è una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i Governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del Governo – conclude il mesaggio – il tradimento è solo quello di chi, ad un Paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti di piazza”.

FLI: “SCHERZO, COME LEGA NEL ’94”. Qualche ora dopo arriva la precisazione di Futuro e Libertà: lalettera di sfiducia al governo pubblicata online e firmata Generazione Italia era uno scherzo. “Con le stesse parole che abbiamo riportato,il 21 dicembre ’94, Bossi annunciava la sfiducia a Berlusconi dopo pochi mesi dalla vittoria alle urne”, scrive Fli in una nota. “Abbiamo usato il discorso dell’allora onorevole Bossi anche per replicare alle accuse di tradimento da parte di Pdl e Lega: chi ha replicato al nostro ‘scherzo’ con parole al vetriolo, dovrebbe pensare prima di ragliare”.

CALDEROLI: “NEL ’94 NON SCHERZAMMO”. “Nel ’94 la Lega non scherzò, ma fece sul serio per difendere le pensioni di tutti”. Lo ha detto il ministro Roberto Calderoli, interpellato sull’iniziativa di Generazione Italia per la sfiducia al Governo. “Chi oggi gioca – ha aggiunto il ministro – in un momento di crisi, strumentalizzando passaggi storici compiuti nell’interesse di tutti, toglie ulteriori spazi al tentativo di dialogo politico in corso. A danno di tutti”.

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