Fini, Casini e Rutelli: mozione di sfiducia al governo dopo la Finanziaria

di Redazione

Casini, Fini e RutelliROMA.Berlusconi, al momento, non rilascia dichiarazioni. Si è trincerato dietro il silenzio al ritorno da Seul per il G20. Le sue ultime parole sono state: “Non mi dimetto”.

Il via libera alla Legge di Stabilità (ex Finanziaria) in Commissione Bilancio rappresenta una “tregua armata”. Ma i nodi potrebbero venire al pettine all’inizio della prossima settimana: da una parte il gruppo Pdl al Senato sta predisponendo il testo di una mozione parlamentare a sostegno del governo; sull’altro fronte il Pd e l’Idv hanno presentato, alla Camera, la mozione di sfiducia contro l’esecutivo.

Ora anche l’Udc, i finiani di Fli e l’Api di Francesco Rutelli annunciano una mozione di sfiducia.”Berlusconiè chiamato a quel senso di responsabilità che lo deve portare, se c’è bisogno, a fare un passo indietro”. Lo ha ribadito il leader centrista Pier Ferdinando Casini. “Una mozione di sfiducia ci sarà, prima però bisogna approvare la Finanziaria”,ha aggiunto Casini, che ha partecipato con Gianfranco Fini e Rutelli allo stesso convegno dei Liberaldemocraticial al palazzo delle Confcooperative. Una prova di terzo polo? “No, sono prove di primo polo, – risponde il leader Udc – non vorrete già classificarci al terzo posto?”.

Intanto, il ministro degli Interni Roberto Maroni ha fatto sapere che lunedì ci sarà un incontro con Berlusconi “e vedremo cosa succederà”. Anche perché, proprio nella giornata di lunedì, i ministri vicini a Gianfranco Fini dovrebbero rassegnare, come annunciato, le dimissioni dal governo.

Sull’attuale situazione politica in Italia è intervenuto anche il presidente del Senato, Renato Schifani. “I cittadini – ha detto – chiedono governabilità, sicurezza di prospettive, certezza di scelte e attuazione del programma elettorale. Contrasti e ostacoli devono essere rimossi perché rallentano lo sviluppo del Paese”. Poi ha aggiunto: “I cittadini sono stanchi di tensioni e discussioni che sono lontane dai loro bisogni”. “Abbiamo tutti il dovere di venire incontro” alle “inderogabili esigenze” che sono la richiesta degli italiani, “con spirito costruttivo”, ha aggiunto il presidente del Senato. “Di fronte a problemi quali l’occupazione, soprattutto dei nostri giovani, la tutela del territorio così provato da calamità naturali, la necessità di un rigoroso controllo dei conti pubblici – ha sottolineato Renato Schifani – gli italiani chiedono governabilità, stabilità e rispetto della volontà democratica dei cittadini”.

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