Appalti e camorra, LiberaMente ritira la rappresentanza dal Consiglio

di Redazione

Ferdinando LetiziaCASTEL VOLTURNO. Alla luce dell’inchiesta che vede coinvolte 20 persone, tra cui l’ex sindaco Francesco Nuzzo e l’attuale sindaco Antonio Scalzone, LiberaMente ha deciso di ritirare dal Consiglio comunale i propri rappresentanti.

Allo stesso tempo,tutti i candidati della lista hanno rinunciato alla loro surroga. “Questa decisione unanime – spiegano dal partito – è motivata dall’assenza di adeguate condizioni politico-amministrative tali da garantire ai nostri consiglieri e al partito tutto di svolgere efficacemente e serenamente il proprio ruolo di opposizione all’interno dell’assemblea cittadina. Oltre ai quattro consiglieri eletti, Ferdinando Letizia (nella foto), Giuseppe Pirozzi, Alfonso Di Bona e Umberto Sementini, dimessisi in blocco, hanno rinunciato alla loro surroga contemporaneamente i restanti 17 candidati: Raffaele Ardivelo, Giovanni Arpino, Bartolomeo Capone, Stefano Ciccarelli, Giuseppina Conte, Pina Laura Esposito, Germano Ferraro, Pasquale Langella, Daniela Laredina, Antonio Leone, Paolo Luongo, Anna Minieri, Concetta Anastasia Petrella, Ettore Puocci, Marco Reccia, Gennaro Siano e Domenico Viscuso.

“E’ un gesto di grande responsabilità – continuano da LiberaMente – nei confronti di questo territorio martoriato da tutto e da tutti: sebbene per senso di responsabilità sarebbe toccato ad altri e non a noi farlo, speriamo possa essere da esempio e servire da input dinanzi alla drammatica condizione politico-amministrativa e soprattutto sociale in cui si trova il territorio”.

LiberaMente, che alle elezioni amministrative del 28 e 29 marzo 2010 si è affermato come secondo partito del territorio, con una percentuale del 12,35% e 1.370 voti di preferenza, ritira definitivamente quindi la propria presenza in seno al Consiglio. “In questo momento storico – concludono dal partito – l’unico nostro interesse è la verità. Confidiamo pertanto nell’operato della magistratura, che chiarirà quanto prima le accuse sollevate dalle indagini”.

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