Rifiuti, fiaccolata e sit in a Giugliano. Napoli ancora invasa

di Redazione

Un manifesto contro Luigi CesaroNAPOLI.La protesta a Giugliano, contro gli sversamenti a Taverna delRe,si sposta anche sotto la casa comunale dove una decina di manifestanti,martedì mattina, hatenuto un sit in tentando di introdursi all’interno dello stabile ma sono stati fermati.

Alcune donne, invece, sono entrate per chiedere un colloquio col sindaco Giovanni Pianese. Sempre nel centrocittadinosi terrà in serata una fiaccolata organizzata dai comitati di protesta che condannano ogni episodio di violenza e che non vogliono creare disagi alla cittadinanza. “Vogliamo solo sollecitare tutti e sensibilizzarli – dicono – perchè ci sentiamo presi in giro. C’era un impegno preciso che questo sito non sarebbe stato mai riaperto. E invece, siamo alle solite, alle solite promesse disattese”.

CAMION BLOCCATI A TAVERNA DEL RE. Allo stesso tempo, nella zona del sito di ecoballe, dove è stata aperta una piazzola per sversare i rifiuti della città di Napoli, come da ordinanza del presidente della provincia Luigi Cesaro, i manifestanti hanno tentato di bloccare i camion carichi di spazatura. La “pasionaria” Lucia De Cicco, colei che due anni fa si diede fuoco in un’analoga protesta, ha messo la propria auto di traverso lungo la strada, poi sposta di peso dalle forze dell’ordine. Dall’alba di martedì sono entrati nel sito una ventina di automezzi. Dopo gli incidenti di lunedì, che hanno visto il ferimento di un manifestante, le colonne di auto-compattatori si spostano sotto la scorta di polizia e carabinieri.

RACCOLTA STRAORDINARIA. Intanto, nel corso della notte a Giugliano è stata avviata una raccolta straordinaria col prelievo di oltre 220 tonnellate di rifiuti soprattutto lungo le strade del centro storico, per eliminare i cumuli che si sono formati nei giorni scorsi. Alcuni automezzi hanno scaricato proprio aTaverna del Re. Ma ci sono altre centinaia di tonnellate in strada da raccogliere.

 A NAPOLI 2300 TONNELLATE A TERRA. La situazione resta altrettanto grave nella città di Napoli dove per strada ci sono ancora 2300 tonnellate.Dall’alba dimartedìuna ventina di automezzi hanno sversato a Taverna del Re e a Chiaiano, da aggiungere agli 80 di lunedì.

A TERZIGNO ATTESA E PREOCCUPAZIONE. A Terzigno un’altra notte di attesa, sotto una pioggia abbondante, per i manifestanti al presidio della rotonda di via Panoramica, nella zona di accesso alla discarica di Terzigno, in provincia di Napoli. I comitati che si oppongono all’accordo sottoscritto in Prefettura a Napoli tra il premier Berlusconi ed i sindaci temono la ripresa del passaggio degli autocompattatori diretti alla discarica Sari. Secondo i manifestanti la discarica è inquinata ed ulteriori sversamenti di rifiuti, anche se solo della frazione secca dei 18 Comuni dell’area vesuviana, peggiorerebbe la situazione.

BERLUSCONI: “RISPETTATI GLI IMPEGNI”. “Avevamo preso l’impegno” sull’emergenza rifiuti e su Terzigno “abbiamo risolto il tutto in pochi giorni”. Lo dice Silvio Berlusconi alla fiera del motociclo di Rho-Pero. Il Premier ribadisce che “non è giusto accusare il Governo” per un problema, quello della gestione dei rifiuti, che è certamente “negativo per noi e per la nostra immagine”, anche per “l’export” dell’Italia, ma del quale è responsabile “l’azienda municipale di Napoli, dove c’è un’amministrazione di centrosinistra e un sindaco che si chiama Rosa Russo Iervolino”.

BERTOLASO: “UNICO SBAGLIO E’ STATO ANDARE VIA TROPPO PRESTO”. In un’intervista al Mattino dove ha fatto il punto della situazione escludendo sistematicamente di avere la benché minima responsabilità. “Non penso di essere Superman – spiega il capo della Protezione Civile – mi è stato chiesto di intervenire e l’ho fatto anche in questa occasione e sono soddisfatto per l’accordo raggiunto su Cava Sari”. Sulla decisione relativa alla discarica che doveva essere costituita a Cava Vitiello, Bertolaso precisa di aver proposto solo di sospendere l’apertura, proposta rifiutata dai sindaci perché ritenuta insufficiente; poi, Cava Vitiello è stata “cancellata dal primo ministro con una legge”, afferma. A quel punto, il sottosegretario ha aggiunto la soppressione di Valle della Masseria e il suo compito è terminato. Bertolaso sostiene di avere lasciato alla fine del 2009 una regione autosufficiente con altri due termovalorizzatori da realizzare, per i quali, ad ottobre non era stata ancora indetta una gara d’appalto, mentre “se fosse stato fatto quello che era previsto, probabilmente – dice – non sarebbe mai stato necessario individuare altri siti”. Per Bertolaso, “se si riapre Cava Sari per i 18 comuni del vesuviano e Chiaiano resta a disposizione degli altri, per ora abbiamo risolto”. Il capo della Protezione civile, infine, afferma che gli amministratori locali dovrebbero essere più severi sulla differenziata, accelerare sui termovalorizzatori e organizzare una cabina di regia che lavori 24 ore su 24. Sull’intera questione, Bertolaso ammette solo una piccola responsabilità, quella di aver lasciato la Campania troppo presto: “A fine dicembre i tempi non erano maturi per andare via, ma lo prevedeva la legge. Gli amministratori locali però erano impreparati”.

TERMOVALORIZZATORE SALERNO: OGGI BANDO DI GARA. Termovalorizzatore di Salerno: oggi la Provincia presenta il bando per l’aggiudicazione della gara del nuovo impianto. Lo annuncia il presidente Edmondo Cirielli.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico