Napoli sepolta dai rifiuti. Berlusconi: “Basta, intervengo io”

di Redazione

Silvio BerlusconiNAPOLI. “Non è possibile che noi mettiamo le cose a posto e poi l’amministrazione comunale rovini tutto. Oggi pomeriggio (mercoledì 17, ndr.) se riesco vado a Napoli per far fronte a questa nuova terribile situazione”.

Parole del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine di una cerimonia al Quirinale. Il premier ha spiegato di avere problemi di agenda, ma di avere l’intenzione, se riuscirà ad organizzare la sua giornata al meglio, di recarsi a Napoli dove la città è sommersa da circa 3mila tonnellate di rifiuti. L’unica cava disponibile è quella di Chiaiano, ma può accogliere soltanto 600 tonnellate giornaliere, mentre sono chiusi, per saturazione, l’impianto di “Taverna del Re” a Giugliano e gli stir di Giugliano e Caivano. Anche la cava Sari di Terzigno èinutilizzabile dopo che il sindacoDomenico Auricchio sabato scorso ha vietato, con un’ordinanza, ai 18 sindaci della zona vesuviana di non procedere allo sversamento dei rifiuti nella discarica in località Pozzelle. Ciò dopo l’allarme generato dai risultati delle analisi sullo stato delle falde acquifere nella zona. Ad Auricchio si è associato anche il sindaco della vicina Boscoreale, Gennaro Langella, il quale ha firmato un’ordinanza, con decorrenza immediata, che vieta la circolazione su tutto il territorio comunale, durante le 24 ore, di autocompattatori che trasportano rifiuti solidi urbani a pieno carico, diretti alla discarica Sari di Terzigno.

LE ALTRE PROVINCE CAMPANE: NO AI RIFIUTI DI NAPOLI. Tra l’altro, ci sono le altre province campane che non sono più disposte a smaltire i rifiuti di Napoli e provincia, a parte qualche parziale sversamento concesso da Salerno e Caserta. A tal proposito si è registrato un botta e risposta tra il sindaco Rosa Russo Iervolino e il presidente della giunta regionaleStefano Caldoro: la prima chiede al governatore di applicare poteri sostitutivi e consentire gli sversamenti nella altre province, ma per Caldoro “non ci sono le condizioni”.

TENTATA AGGRESSIONE A SINDACO BOSCOREALE. Proprio il sindacoLangella la scorsa notteha subito un tentativo di aggressione, al termine di un’infuocata seduta di consiglio comunale sul tema dei rifiuti.Dopo mezzanotte, al termine della seduta, circa 300 manifestanti anti-discarica hanno bloccato il sindaco che stava cercando di lasciare la casa comunale. I manifestanti pretendevano che Langella si impegnasse a non sversare i rifiuti prodotti in ambito comunale nella discarica Sari, situata all’interno del parco nazionale del Vesuvio in territorio di Terzigno, confinante con Boscoreale. Dalle 19.30 a mezzanotte e quaranta nella sala consiliare del Comune di Boscoreale circa 300 cittadini, tra cui rappresentanti dei comitati civici, avevano assistito a un consiglio straordinario che aveva come oggetto “provvedimenti per la discarica nell’ex cava Sari”. Il sindaco e i consiglieri di maggioranza e opposizione avevano votato un’ordinanza urgente per ragioni di salute pubblica che vieta il transito agli autocompattatori nell’area comunale dei 18 comuni. Ma circa 150 persone, contrariate per la decisione di porre in vigore il provvedimento solo da stamani, hanno bloccato Langella dentro l’edificio. La polizia ha effettuato un’operazione di respingimento della folla e intorno alle 1.50 è riuscita a far salire su un’auto del commissariato di Torre Annunziata Langella. Nella confusione e nell’aggressione alle forze dell’ordine, Giovanni Paduano, 47 anni, residente a Boscoreale,ha lanciato una pietra contro il lunotto della vettura, causando le lesioni all’ispettore. L’uomo è stato subito identificato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Dopo l’arresto, una cinquantina di manifestanti hanno circondato la caserma, chiedendone liberazione e solo alle 2.15, dopo che il comandante è sceso in strada a parlare con la gente, sono andati via. Paduano sarà giudicato con rito direttissimo.

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