Maltempo nel salernitano, è emergenza idrica

di Redazione

 SALERNO. Non si placa l’ondata di maltempo che da mercoledì flagella il Salernitano. Giovedì mattina un’altra importate arteria è stata chiusa al traffico nel Vallo di Diano, a sud di Salerno, a causa dell’esondazione del fiume Tanagro.

Dalle prime ore della giornata è stato interdetto il traffico veicolare sul rettilineo San Marzano che collega Atena Lucana Scalo con i comuni di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio. Gli automobilisti diretti a tali comuni sono costretti ad un lungo giro passando per il territorio comunale di Polla.

Drammatico il bilancio dopo lo straripamento del Sele: 400 gli sfollati nelle campagne di Capaccio. L’esondazione del fiume ha provocato la rottura di una condotta idrica dell’acquedotto del Basso Sele, che serve la zona orientale di Salerno e 14 Comuni tra i quali grossi centri come Battipaglia, Eboli, Pontecagnano ed Agropoli, in totale 500 mila persone.

Per il ripristino della rete, danneggiata in un tratto di circa tre chilometri, si prevede un mese di tempo. I danni ammontano a 5-6 milioni di euro. La Protezione civile della Campania sta valutando, con l’assessore Eduardo Cosenza, interventi straordinari per un approvvigionamento idrico minimo della popolazione. Da oggi arriveranno autobotti e imbustatrici d’acqua. Si ipotizza la riapertura di vecchi pozzi, anche se la strada più percorribile nell’immediato sembra quella del rifornimento, con autobotti, dei serbatoi esistenti nei singoli Comuni.

Alcuni dei comuni interessati sono della piana del Sele, altri del Cilento. Anche il capoluogo è interessato a questa emergenza con i quartieri della zona orientale. L’elenco è lungo. E così, oltre che in alcune aree di Salerno, l’acqua mancherà anche a Eboli, Battipaglia, Bellizzi, Montecorvigno Pugliano, Pontecagnano-Faiano, Campagna, Serre, Albanella, Ogliastro Cilento, Cicerale, Agropoli, Castellabate e Montecorice. Una situazione che ha ha fatto scattare l’allarme tra i sindaci.

Nei supermercati di Salerno, intanto, è già scattata la caccia all’acqua minerale. Molti sfollati hanno preferito dormire in auto a pochi metri dalle case, o, al più, da parenti e amici, senza accogliere l’invito del primo cittadino a trasferirsi negli alberghi della zona. La paura della gente, infatti, resta quella di possibili fenomeni di sciacallaggio.

Il maltempo ha causato danni ingenti anche al porticciolo turistico Masuccio Salernitano di Salerno dove l’aumento del livello dell’acqua ha scaraventato alcune imbarcazioni sulla banchina. Problemi notevoli anche alla circolazione. Chiusa la litoranea che collega il capoluogo ai comuni a sud di Salerno, dove le mareggiate hanno invaso la sede stradale, distruggendo diversi stabilimenti balneari.

Ivigili del fuoco del locale distaccamento sono stati impegnati in località Barca nel recupero di una trentina di animali che vagano per le campagne dopo essere scappati dalle stalle completamente allagate. E, sempre in località Barca, si sta provvedendo all’assistenza di diverse famiglie le cui abitazioni sono allagate nei piani terreni. Risultano disperse, inoltre, oltre cento pecore di un gregge investite, sempre in località Barca, da un’ondata di acqua fuoriuscita dagli argini del Tanagro. Molto probabilmente le pecore potrebbero essere morte annegate.

A Montesano, grosso centro agricolo-commerciale del Vallo di Diano, a sud di Salerno, si contano pesanti danni a causa del maltempo. La notte scorsa una famiglia composta da quattro persone, in via precauzionale, è stato fatta evacuare a causa di una frana verificatasi in località Santa Maria di Loreto. Sul posto sono all’opera i vigili del fuoco. Mercoledì un salvataggio sul Sele in località Ponte Barizzo a Capaccio (Salerno) dove tre persone sono rimaste aggrappate ad un albero. Raggiunte dai soccorritori e imbragate sono state portate a riva per essere portati sulla riva le tre persone rimaste aggrappate ad un tronco di albero. Elio Mottola, che era finito nel fiume nel tentativo di salvare alcuni animali finiti nel Sele, è ricoverato all’ospedale di Agropoli per ipotermia ma le sue condizioni non destano preoccupazione.

Il presidente della provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, ha chiesto l’intervento del governo per lo stato di calamità che si è venuto a creare nel Salernitano. “Non c’è solo il Veneto, – si legge in una nota – la provincia di Salerno è fortemente colpita: cinque strade provinciali sono state totalmente chiuse al traffico e 53 sono state chiuse parzialmente, in conseguenza di smottamenti, caduta massi e dissesto del piano viabile. Il quadro – sottolinea Cirielli – potrebbe ancora peggiorare. Da qui la mia richiesta di un intervento immediato da parte del governo”. L’assessore provinciale ai lavori pubblici, Marcello Feola, ha chiesto, inoltre, l’intervento urgente non solo del governo, ma anche della regione campania dal momento che “le risorse economiche a disposizione non bastano a fronteggiare i numerosi danni causati dalle piogge e dai conseguenti allagamenti registratisi in tutta la provincia”.

Il sindaco di Pontecagnano – Faiano ha deciso la sospensione delle attività didattiche fino a sabato prossimo nel solo territorio di Pontecagnano. A Faiano non si registrano disagi. Anche il sindaco di Battipaglia ha sospeso le lezioni nelle scuole del centro della Piana del Sele fino alla giornata di giovedì, mentre ha assicurato l’erogazione idrica per tre ore a partire dalla giornata di domani. Scuole chiuse fino a venerdì a Eboli, dove il primo cittadino ha emesso una ordinanza dove si ricorda alla cittadinanza che l’acqua sarà erogata soltanto per tre ore al giorno a partire dalle 6 di domani sino alle ore 9.

In prefettura si è tenuto un primo vertice per decidere le misure per fronteggiare l’emergenza. Dal presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, un appello al Governo: “E’ un vero e proprio disastro. Le prime stime parlano di diverse decine di milioni di euro di danni al comparto agricolo, oltre cinque milioni per l’acquedotto del basso Sele, diversi milioni per ospitare gli sfollati e approvvigionare di acqua potabile le zone a secco. Dall’esecutivo servono risposte concrete in tempi brevi”.

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