Delitti di camorra, arrestato ristoratore di Castel Volturno

di Redazione

carabinieriCASERTA. Nella serata del 5 novembre, i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno arrestato il 46enne Vincenzo Caterino, titolare del ristorante “Lancione” (detto “Baffone”), situato in via delle Dune a Castel Volturno.

L’operazione costituisce un’appendice di quella principale eseguita il 21 ottobre scorso nei confronti di otto affiliati al clan dei casalesi ritenuti, a vario titolo, responsabili dell’omicidio di Michele Pietropaolo, il 31 gennaio del 2001 a Castel Volturno, e del tentato omicidio di Francesco Panaro, il 16 febbraio successivo a Casal di Principe.

Gli inquirenti hanno acquisto gravi e concordanti elementi di colpevolezza a carico di Caterino in ordine al reato di favoreggiamento aggravato dalla finalità di aver agevolato affiliati al gruppo Bidognetti. Caterino, infatti, nel febbraio del 2001, in occasione di un controllo eseguito dai carabinieri all’interno del suo ristorante, aveva detenuto ed occultato una pluralità di armi, almeno tre pistole ed un fucile, poco prima ricevute dal commando designato per l’eliminazione di Francesco Panaro, evitandone di fatto il sequestro. In quell’occasione furono condotti in caserma alcuni affiliati al gruppo Bidognetti ed uno di essi, Francesco Di Maio, 42 anni, fu sottoposto a fermo. Inoltre, si è appurato che il ristorante di cui Caterino è titolare ha costituito per lunghi anni un punto di ritrovo degli affiliati al gruppo Bidognetti, che lo utilizzavano per riunioni, per la convocazione di persone da sottoporre ad estorsione nonché per la custodia di somme di denaro.

Le motivazioni dei due fatti di sangue erano riconducibili alla necessità da parte del gruppo Bidognetti: nel primo caso, di riaffermare la propria supremazia con l’eliminazione di un sodale “infedele”, ritenuto colpevole di sottrarre i proventi delle attività estorsive; nel secondo caso, di eliminare un esponente del contrapposto gruppo criminale “Cantiello-Tavoletta” composto da fuoriusciti del gruppo Bidognetti.

I destinatari della misura, lo scorso 31 ottobre, furono: Alessandro Cirillo, 34 anni, Giovanni Letizia, 30, Francesco Di Mario, 42, Luigi Grassia, 37, Gaetano Pagano, 58, Esterina Pagano, 53, Franco Letizia, 33, Michelina Rezzo, 60. I primi sette erabi già detenuti per altre cause mentre la Rezzo veniva catturata presso la propria abitazione a Pozzuoli (Napoli). Cirillo e Letizia furono tratti in arresto, mentre erano latitanti, il 30 settembre 2008, insieme a Oreste Spagnuolo: facevano parte del cosiddetto “gruppo Setola” o “gruppo di fuoco”, che tra la primavera del 2008 e l’inizio del 2009 si è reso responsabile di efferati omicidi in provincia di Caserta. La Rezzo, in particolare, aveva fornito appoggio logistico ai setoliani, partecipando attivamente all’azione delittuosa, avvisando con un telefono “dedicato” il commando del momento propizio per agire.

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