Consorzio rifiuti, Tortorano interdetto da professione di commercialista

di Redazione

Gianfranco TortoranoCASERTA. La Guardia di Finanza ha notificato al dottor Gianfranco Tortorano, commissario liquidatore del Consorzio Unico di Bacino per la raccolta dei rifiuti delle province di Napoli e Caserta, un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto di esercizio della professione di dottore commercialista, …

… emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica – sezione reati di criminalità economica.

Il caso non riguarda l’attuale incarico di Tortorano ma risale al 21 novembre 2007, quando era stato nominato dal Tribunale di Napoli liquidatore giudiziale della società “Finpa Srl” al fine di redigere il bilancio finale di liquidazione e procedere al riparto delle competenze. A seguito di denuncia con la quale i soci della Finpa avevano segnalato numerose anomalie, la Procura della Repubblica delegava i militari della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza a svolgere articolate indagini, consistite anche in accertamenti tecnici di natura contabile, all’esito delle quali si constatava che per tutto il periodo del suo mandato e fino alla revoca dello stesso (richiesta dai soci) del 15 marzo 2010, il liquidatore aveva gestito la società in modo disinvolto, appropriandosi personalmente d’ingenti somme di danaro quali compensi, non proporzionati alle attività effettivamente svolte, e distribuendo, nel giro di pochi mesi, a terzi professionisti da lui incaricati rilevanti importi di danaro, svuotando di fatto le casse della società in liquidazione. Tra gli incarichi affidati a terzi vi erano quelli demandati alla moglie dello stesso liquidatore ed a suoi collaboratori di studio, spesso rivelatisi inutili ovvero una mera duplicazione di consulenze già in possesso del liquidatore. ll tutto con un danno patrimoniale per la Finpa di oltre un milione di euro.

Da tali elementi investigativi la contestazione dei reati per aver procurato, pur versando in una situazione di evidente conflitto d’interessi, rilevanti vantaggi patrimoniali ai professionisti da lui incaricati, cagionando un danno di rilevante gravità patrimoniale alla società di cui era liquidatore, e per essersi appropriato arbitrariamente, con abuso di prestazione d’opera derivante dall’accettazione dell’incarico, complessivamente della somma di 304.966,79 euro (cui va aggiunta l’Iva), da lui stesso determinata come compenso per la presunta attività prestata in favore della società, prelevando, in più occasioni (ravvicinate tra loro) a titolo di acconto, varie somme in contanti dal conto corrente intestato alla Finpa.

Ma gli effetti del provvedimento ricadranno anche sull’attività svolta al Consorzio di bacino al quale, per conoscenza, la misura è stata notificata. Sarà il Consorzio, poi, a decidere di conseguenza, posto che fino a quando vige la misura (potrebbe revocarla il Riesame) Tortorano non è in grado di svolgere le sue funzioni.

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