Caserta, azienda trasporti “depredata”: 50 misure cautelari

di Redazione

 CASERTA.Impiegati capaci di lucrare su tutto, tanto da manomettere gli autobus e depredarli persino di benzina e Telepass autostradali.

È l’immagine dell’Acms, azienda di trasporto pubblico casertano, che traspare dalle indagini della magistratura di Santa Maria Capua Vetere con ordini di arresto e divieti di dimora nei confronti di dipendenti truffaldini, una cinquantina, raggiunti lunedì mattina dagli ordini eseguiti dalla polizia stradale di Caserta.

Sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa mediante la falsificazione di cartellini marcatempo, al peculato, alla illecita concorrenza per aver favorito altre ditte del trasporto privato operanti sul territorio, del sabotaggio di automezzi di servizio, di furto continuato di carburante e di turbativa d’asta. Per alcune persone sono stati disposti gli arresti domiciliari, per altre il divieto di dimora, altre ancora risultano indagate. La Polstrada sta eseguendo, inoltre, il sequestro preventivo di beni e strutture di 9 aziende di trasporto private del casertano, che risultate beneficiarie della truffa. I mezzi pubblici sabotati la sera dai dipendenti – hanno spiegato gli investigatori – venivano sostituiti, la mattina seguente da quelli delle ditte private coinvolte nelle indagini.

Agli indagati la magistratura sammaritana contesta, tra l’altro, la timbratura del cartellino marcatempo di colleghi arrivati in ritardo o addirittura assenti dal servizio; la sistematica copertura di assenze ingiustificate dal servizio mediante le certificazioni mediche presentate a posteriori e redatte da medici condotti compiacenti; la corresponsione di permessi sindacali concessi senza alcun limite dai rappresentati delle varie sigle sindacali, con un uso deviante e clientelare, a fronte di assenze per motivi personali; l’assegnazione di turni di lavoro agevolati o, comunque, a seconda del desiderio espresso dagli interessati, nonostante le prioritarie esigenze gestionali dell’azienda; il rifiuto da parte del personale viaggiante di prendere servizio con argomentazioni speciose di non idoneità del mezzo, avallate dal personale di controllo; l’alterazione o la falsificazione sulla registrazione delle presenze o delle cedole di servizio con la compiacenza dei capi deposito deputati al controllo; il furto quotidiano e sistematico di gasolio; peculato mediante l’utilizzo di mezzi e Telepass nonchè di personale aziendale; l’impiego illegale di personale per fini extra aziendali e privati.

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