Ciaramella chiede deleghe ad assessori e avvia la “conta”

di Nicola Rosselli

Domenico Ciaramella AVERSA. “Ho chiesto agli assessori di sottoscrivere un documento politico nel quale, in attesa del chiarimento in corso, metteranno a mia disposizione le loro deleghe”.

Il sindaco Domenico Ciaramella non sospende le deleghe né chiede dimissioni in bianco “perché – spiega – con il segretario generale abbiamo verificato che non è troppo corretto a livello amministrativo, ma il problema resa tutto”.

Allora che fare? Ciaramella risponde: “Questa sera (lunedì 15 novembre, ndr.) vedrò i responsabili delle forze politiche che compongono la coalizione per iniziare una verifica non solo numerica approssimativa, ma soprattutto qualitativa. Io devo sapere su quali e quanti consiglieri comunali posso contare al cento per cento, ossia quanti consiglieri seguono il dettato del partito di appartenenza. Ho già fatto questa domanda al segretario cittadino del mio partito, Nicola Golia, e mi è stato risposto di poter contare su sei consiglieri. Poiché questo gruppo è costituito, invece, da nove consiglieri, capisco che qualcosa non va per il verso giusto e che devo prendere provvedimenti”.

“Credevo – aggiunge il primo cittadino – di risolvere tutto in serata, ma da alcuni partiti mi è giunta la necessità, dopo l’incontro che avremo stasera, di ritornare al proprio interno per un confronto. Una cosa è certa: io andrò avanti solo se c’è la certezza matematica e qualitativa di avere una maggioranza. Da parte mia, inoltre, voglio sottolineare che se vado via oggi o tra un anno e mezzo cambia poco. Ma se dobbiamo andare avanti necessitano i numeri per realizzare quelle cose che ci prefissiamo, in questo senso dico ancora una volta che chiederò l’ampliamento della maggioranza alle forze politiche disponibili”.

Quando gli si chiede a cosa è dovuta questa crisi, Ciaramella sembra non avere dubbi: “Abbiamo approvato in pochi mesi un bilancio preventivo ed uno consuntivo (che sono i veri atti politici sui quali si valuta l’amministrazione) con maggioranza bulgara. Poi, quando si va a nomine tecniche si hanno sconvolgimenti con consiglieri che non seguono le decisioni dei partiti di appartenenza. E’ evidente, quindi, che ci sono scollamenti che non posso tollerare. Capisco che la fronda non è contro di me, ma ho bisogno di tranquillità se vogliamo andare avanti”.

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