Asl, “macchinetta” dei ticket guasta: quali alternative?

di Antonio Arduino

 AVERSA. La “macchinetta” si blocca e per l’utenza del servizio sanitario del distretto di Aversa aumentano disservizi e disagi.

Parliamo del dispositivo di pagamento automatico del ticket, collocato presso il poliambulatorio di via Di Giacomo. Indispensabile per chi deve effettuare visite specialistiche, esami diagnostici o semplicemente ottenere una certificazione dagli specialisti della struttura pagando il ticket, oggi dovuto praticamente da tutti i cittadini, sia pure con tariffe diverse, in alcuni casi limitate a soli 5 euro, sottoposto ad un uso effettuato senza soluzioni di continuità può accadere che l’apparecchio si blocchi. Un inconveniente verificatosi per l’ennesima volta giovedì scorso, risolto in brevissimo tempo ma ripresentatosi nel medesimo giorno per essere nuovamente risolto – ma chissà fino a quando – solo martedì pomeriggio.

Un problema serio per l’utenza che segnala ai media il disservizio, affinché si ponga rimedio. Perché chi non può dimostrare il pagamento non può ottenere la prestazione prenotata, il più delle volte, da mesi. Di conseguenza per non perdere il turno è necessario raggiungere uno dei tre uffici postali cittadini, tutti ben distanti dal polimabulatorio e tutti perennemente affollati. Tanto che spesso non si riesce a effettuare il pagamento del conto corrente, intestato all’azienda sanitaria, prima che lo specialista chiuda l’ambulatorio in cui era stata prenotata la visita che, ovviamente, salta.

“L’alternativa c’è”, sostiene il personale del poliambulatorio, ricordando che nel presidio ospedaliero aversano esistono ben due apparecchi automatici per il pagamento dei ticket sanitari. Basterebbe raggiungere il “Moscati” per effettuare in pochi minuti l’operazione. Noi l’abbiamo fatto. Tralasciando la circostanza che il nosocomio è collocato dal lato opposto della città, per raggiungerlo c’è necessità di utilizzare un’autovettura, un bus o fare una lunga passeggiata abbiamo verificato che uno dei due apparecchi, quello collocato presso il Cup, è rotto da un po’ tanto che è stata rimossa senza sostituzione, mentre l’altro spesso subisce la stessa sorte di quello nell’ex Inam. Così non si può avere certezza di eseguire l’operazione.

Un disagio e un disservizio che potrebbe essere cancellati prevedendo un sistema di pagamento alternativo, da usare solo in caso di guasto degli apparecchi automatici. E’ quanto chiede l’utenza.

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