Rifiuti, Sorvillo chiede intervento della magistratura

di Redazione

 SPARANISE. Situazione rifiuti sempre più drammatica, mentre si delineano scenari inquietanti e poco chiari.

Se da un lato permangono le difficoltà nell’adempiere al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, dall’altro di registra una pressione ingiustificata da parte di organi che dovrebbero invece assistere ed indirizzare tutti i comuni della Provincia di Caserta.

In merito il sindaco di Sparanise ha diffuso una nota molto critica. “Mi chiedo – spiega Sorvillo – come sia possibile continuare a subire tali eventi negativi. Noi siamo la Provincia in cui se c’è un comune che effettua nei dovuti termini e modi la raccolta capita che lo si scioglie perché magari non ha rispettato le norme per inviare i dati alla Provincia di Caserta, pignorando la sostanza dei fatti. Ritengo che debba essere proprio questa sostanza ad imporre a tutti i sindaci della provincia di Caserta una levata di scudi unanime contro tutti quelli che non vogliono risolvere il problema. Vale la pena ricordare che il problema si risolve solo affrontandolo e non continuando imperterriti ad ignorarlo. Indubbiamente, per i dipendenti del Consorzio Unico di Bacino questo è un evento nefasto, ma io aggiungo che lo è ancora di più se si continua questo quotidiano stillicidio che di fatto impedisce di affrontare, con un progetto industriale serio capace di individuare le esigenze e gli organi necessari. Ciò detto per dire che i famigerati esuberi vanno prima di tutto classificati per settore, dopodiché si interviene per creare i presupposti per rendere salvabile ‘il posto di lavoro’. Ho come l’impressione che tutta le macchina burocratica del Consorzio Unico cerchi di dirigere il maggior urto contro la macchina operativa, scaricando di fatto le responsabilità sugli Enti pubblici, Comuni in primis che si trovano a subire tutte le ripercussioni negative provenienti dai cittadini e dagli operatori. Tanto per sgomberare il campo da inutili chiacchiere filosofiche, voglio citare un esempio lampante ed evidente che riguarda il mio comune. Le ultime fatture pervenute e liquidate risalgono al mese di Aprile. Incredibile ma vero, non sono ancora pervenute le fatture dei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre. Al momento, dunque, non ci sono fatture pervenute da liquidare. Il fatto è gravissimo oltre che paradossale. Come può il Comune, in qualità di Ente pubblico pagare fatture che non vengono recapitate dal mese di aprile ? Poi però si scopre che il Consorzio Unico, chi cioè dovrebbe emettere le fatture di cui sopra, si lamenta di scarsità di risorse economiche per poter effettuare i servizi. Allora mi chiedo: se il Consorzio non chiede i soldi ai comuni nei modi e nei termini dovuti come può pretendere di andare avanti in maniera efficace e funzionare in modo efficiente e soddisfacente per i cittadini che pagano le tasse? Sarebbe opportuno – conclude Sorvllo – che la magistratura, ordinaria e contabile si interessasse della vicenda perché è forte la sensazione che la platea degli Enti morosi sia stata allargata volutamente”.

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