Pd: “La banda del muto scade nel becero personalismo”

di Redazione

PdSANT’ARPINO. “Come volevasi dimostrare. Quando vengono presi con le mani nel sacco (quello delle loro inadempienze e responsabilità politiche ed amministrative) non avendo argomenti non sanno far di meglio che buttarla nel più becero personalismo”.

Lo scrive il Pd in una nota di replica alla maggioranza di “Alleanza Democratica” sulle questioni dei rifiuti e dei patronati. “E non sapendo cosa dire – aggiungono i democratici santarpinesi – ritornano sempre sul passato, dimenticando che ormai sono quasi tre anni che (dis)amministrano loro e, come al solito, scambiano lucciole per lanterne. Si inventano inesistenti interessi personali per coprire i loro. E hanno pure sempre il vizietto di fare chiamate di correità, tirando in ballo il personale, commissari, vigili e quant’altro che sono le prime incolpevoli vittime del loro disordinato amministrare. Insomma, tendono all’impossibile quadratura del cerchio. E nel farlo non si accorgono che sono anche rei confessi. Infatti, pensando erroneamente ad una nostra difesa del ‘quadrato’, essi stessi ammettono che la questione non era tanto quella di disciplinare un settore, che andava disciplinato, ma di punire qualcuno. E’ la loro logica, in perfetta linea e coerenza con il berlusconismo: chi non si allinea va demonizzato ed infangato e hanno anche il coraggio di dire che noi buttiamo fango”.

“Ma sanno leggere questi signori? Cosa abbiamo detto di infangante nel nostro comunicato? Forse si sono offesi per il riferimento alla proliferazione dei patronati insieme ai cumuli di ‘monnezza’? Come mai non ci dite niente a tale proposito? Ma è pretendere troppo da questi improvvisati, irresponsabili (dis)amministratori, i quali sul loro fallimento gestionale per quanto riguarda l’emergenza rifiuti si arrampicano sugli specchi e tendono impossibili giustificazioni di comodo e dimenticano quello che ha detto, lapidario e conciso, un certo Bertolaso (‘Colpa degli enti locali’) e, quindi, anche del comune di S.Arpino, che oggi è (dis)amministrato dalla ‘banda del muto’, politicamente intesa”.

“Ed allora perché non provate a rispondere a delle semplici domande: è vero o non è vero che avete speso oltre 200mila euro per un ecocentro chiuso durante l’emergenza, quando invece dovrebbe, proprio in quel momento essere aperto per garantire la raccolta differenziata? È vero che i cittadini pagano una tassa sui rifiuti per avere un servizio ‘Porta a Porta’? Invece i cittadini sono costretti ad effettuare loro la raccolta dei rifiuti multimateriali, degli ingombranti, vetro, plastica, ecc. e trasportarli nell’ecocentro (spesso chiuso). Pagando così il servizio due volte. E’ vero che avete reclutato un professionista che costa 36mila euro alle casse comunali e quindi viene pagato da noi contribuenti per garantire la piena attuazione della raccolta differenziata?Invece i cittadini si sono trovati con delle macchinette distributrici di buste, quasi sempre guaste, con la raccolta dell’umido dai costi proibitivi, ed un piano mai decollato. Anche altri Comuni vicini fanno parte della Campania eppure, là dove funzione la raccolta differenziata, non si è in emergenza”.

“Perché non provate a rispondere a queste semplici ed elementari domande invece di rimestare nel fango? Noi saremo felici di essere smentiti dai fatti”.

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