Rauso: “Annullare delibera su indirizzi Puc”

di Redazione

Gaetano RausoSANTA MARIA CV. Gaetano Rauso ritiene che “secondo il sindaco Giudicianni, il consiglio Comunale deve essere solo un luogo dove si ratificano decisioni già prese”, perciò ha avanzato la richiesta di annullamento della delibera di giunta comunale di approvazione indirizzi Puc.

Questa la lettera inviata a tal proposito:

Con grande stupore ancora una volta devo evidenziare che la Giunta Comunale, in violazione allai legge si appropria di competenze che sono di fatto assegnate al Civico Consesso.
Orbene, con la Delibera in oggetto sono stati approvati gli indirizzi urbanistici per il nuovo Puc. Ai sensi di quanto previsto dagli artt. 42 del D.Lgs 267/00, dette competenze (atti di indirizzo) sono di esclusiva competenza del Consiglio Comunale. Anche le pietre lo sanno, basta fare una telefonata al servizio urbanistica della Provincia o leggere le Delibere della Regione Campania che concedono i finanziamenti per la redazione dello strumento urbanistico, in base all’approvazione degli indirizzi da parte del Consiglio Comunale.
Devo mio malgrado constatare, ancora una volta, che sono stati approvati, da un organo politico incompetente atti che compromettono il legittimo iter procedurale del un nuovo Puc che sarà la guida urbanistica della Città per i prossimi anni. Mi domando se ciò è dovuto all’ignoranza dei nuovi Assessori e dei Dirigenti o alla volontà di acquisire consensi di chi, per dare il suo voto a questa amministrazione ribaltonista, ha avanzato precise mire sul progetto urbanistico in pectore.
Quello che però mi lascia perplesso è come mai questa amm.ne che in materia di urbanistica è alquanto edotta di espedienti e raggiri al limite della violazione della legge, possa incorrere in un errore così banale, aggravato dal fatto che il giorno 26.10.2010 sono state convocate le associazioni ai sensi dell’art. 24 della Legge regionale16/04. Si dovrebbe sapere che tale conferenza va convocata solo prima dell’adozione della proposta di Puc da parte della Giunta Comunale e non certamente nella fase di approvazione delle linee di indirizzo per il Professionista incaricato della sua redazione.
Le conclusioni che devo trarre sono purtroppo elementari ed allo stesso tempo sconvolgenti. Seguendo una procedura illegittima, infatti, non si fa altro che perdere tempo e si ritarda la definitiva approvazione del Puc.
Se si legge quello che ha proposto l’Assessore delegato si capisce che gli indirizzi che dovrebbero tendere a tutelare i giardini, gli immobili storici, il tessuto urbanistico del centro città, le emergenze archeologiche sopravvissute al saccheggio dei palazzinari, le aree industriali dimesse, non potranno essere mai osservati. Essi, infatti, non sono convergenti con le vere esigenze di questa amministrazione che deve, purtroppo, raggiungere il solo obiettivo di edificare quanto più possibile e quindi costruire, costruire e costruire (ma di chi sono tutti questi soldi……).
Ovviamente le aree disponibili dove edificare palazzi di otto piani, sono i pochi giardini ancora presenti in città (vedi quanto avvenuto nel giardino del P.zzo della Valle in Via Gramsci), i palazzi dell’ottocento da demolire (P.zzo Mariotti), le aree industriali dismesse (Tabacchificio, Italtel, Mulino Parisi ecc.), il tutto sui resti di una delle più importati Città dell’era della Roma Repubblicana e Imperiale (che invece dovrebbero essere valorizzati secondo gli indirizzi approvati con la Delibera in oggetto).
Il tutto è pianificato ed organizzato dai soliti esperti nell’uso speculativo dei suoli i quali, approfittando di una Giunta inesperta, le sottopongono atti illegittimi con notevoli rischi per i poveri Assessori, mentre gli affaristi stanno a guardare, aspettando di ottenere il loro tornaconto.
Nel merito degli indirizzi approvati è interessante soffermarsi alla pag. 20 – “Obiettivo della Comunità” e precisamente: il riequilibrio organico della comunità; ove emerge l’esigenza di standard urbanistici per i cittadini ……. . , non voglio ricordare cosa è stato fatto sulle aree a standards di questa città da parte delle ultime amministrazioni che hanno permesso che su aree destinate ad infrastrutture pubbliche, si realizzassero palazzi privati, a scapito degli equilibri urbanistici ed ambientali del territorio.
Purtroppo chi deve controllare non controlla, chi deve vigilare non vigila, che deve speculare, specula. Io più che denunciare non posso fare altro, purtroppo i futuri cittadini pagheranno questo scempio che viene perpetrato; lo pagherà la città che non avrà alcuna occasione di sviluppo economico; lo pagheranno i nostri figli che saranno costretti ad abbandonare la città che li ha visti nascere.
Alla luce di quanto sopra enunciato ed in qualità di Consigliere Comunale e portatore di interessi collettivi, chiedo l’immediata revoca della delibera di G.M. n.205 del 27.9.2010.
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