Clan Amato, la convivente del boss aveva preso la “reggenza”

di Redazione

Emilia MaioSANTA MARIA CV. I carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli, in ordine al reato di associazione a delinquere, su richiesta di questa Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Emilia Maio, 47 anni, …

… convivente di Salvatore Amato – capoclan dell’omonima organizzazione criminale operante a Santa Maria Capua Vetere e nella provincia di Caserta.

La donna è accusata di essere subentrata al compagno, durante lo stato di detenzione di quest’ultimo, nel ruolo direttivo ed organizzativo del clan, insieme a Rosa Amato (detta “Rossella”),33 anni, figlia di Salvatore, dando puntuale attuazione alle direttive ricevute dal predetto in occasione dei colloqui in carcere in ordine alla gestione di numerose attività illecite. Infatti, dalle attività investigative espletate, delegate al nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, è emerso che Maio, oltre ad occuparsi della gestione delle attività illecite del clan, avrebbe tentato di indurre, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vicolo associativo, alcuni affiliati che hanno intrapreso attività di collaborazione con la giustizia a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, ovvero a ritrattare le dichiarazioni già rese nel corso della stesura del verbale relativo ai contenuti della collaborazione.

In particolare, Maio, unitamente a Rosa Amato – attualmente detenuta per gli stessi fatti – su disposizioni impartite da Salvatore Amato, avrebbe minacciato i familiari di un collaboratore di giustizia, paventando agli stessi il rischio di subire gravi conseguenze giudiziarie se non avessero convinto il congiunto a ritrattare le dichiarazioni accusatorie rese nei loro confronti.

Il provvedimento cautelare nasce all’esito di ulteriori sviluppi delle indagini che già alla fine del mese di luglio 2009 condussero all’arresto di numerosissimi affiliati al gruppo Amato dedito alla perpetrazione, nel territorio di Santa Maria Capua Vetere e zone limitrofe, di numerosissimi reati, in particolare usura ed imposizione, con metodi violenti, di videopoker negli esercizi commerciali. In particolare, il già grave quadro probatorio a carico di Maio, emerso sin dalle prime fasi delle indagini a carico degli altri associati, è stato arricchito da nuove risultanze investigative, in particolare, nel corso di una perquisizione domiciliare, i militari operanti rinvenivano nell’appartamento abitato dall’interessata e da Salvatore Amato di alcuni fogli che rappresentano un vero e proprio “libro paga” dei diversi componenti il sodalizio criminoso. Tale accertamento ha confermato ulteriormente il pieno coinvolgimento di Maio nelle attività del clan in quanto dedita anche a provvedere alle necessità dei familiari degli affiliati in stato di detenzione provvedendo a continue elargizioni di denaro nei loro confronti.

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