Terzigno, assalto a due pattuglie di polizia: tre arresti

di Redazione

Una bimba con la mascherina durante la manifestazione di domenica a TerzignoNAPOLI. Quella tra domenica e lunedì è stata la prima notte senza scontri a Terzigno. Ma nella vicina Boscoreale si è verificato un episodio di violenza: due pattuglie della polizia sono state aggredite, con un agente rimasto ferito ad un occhio.

Tre persone, di 22, 24 e 18 anni,sono state fermate con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza. I poliziotti, appartenenti alla Digos, erano a bordo di due auto-civetta, ma sono stati individuati dai teppistie fermati vicino allarotonda Panoramica, diventata il quartier generale dei manifestanti, dove, tra l’altro è stato ritrovato del materiale esplosivo. In via Zabatta, invece, l’accesso alla contestata seconda discarica è stato sempre presidiato da centinaia di agenti in assetto antisommossa.

Ma il ministro dell’Interno Roberto Maroni non ci sta. E dopo l’ultimo assalto a due pattugle della polizia alza i toni. A Terzigno “ci sono stati atti di vera e propria violenza nei confronti delle forze dell’ordine e questo non è più accettabile: per cui faccio un invito a tutti a deporre le armi, altrimenti credo che sarà necessario intervenire in modo più duro di quanto non si sia fatto finora” ha detto Roberto Maroni, commentando le ultime notizie sugli scontri in Campania per i rifiuti. Il capo del Viminale ha detto che “ci sono stati atti di vera e propria violenza nei confronti delle forze dell’ordine, e questo non è più accettabile perchè le forze dell’ordine si stanno comportando con grande prudenza e grande responsabilità. Attaccarli di notte a sprangate e a sassate mi sembra non sia degno di un confronto duro ma responsabile”. E ancora: “Le indagini devono capire chi sono questi gruppi di violenti: io credo che nulla abbiano a che fare con la protesta se non per strumentalizzare, creare incidenti e disordini, farci scappare il morto: noi non lo consentiremo e stiamo verificando se c’è qualche collegamento tra questi gruppi e le associazioni criminali”. Maroni ha precisato che a suo parere i cittadini che scendono in piazza “non sono camorristi come qualcuno ha detto ma c’è la rivolta di un paese che non vuole la discarica e poi ci sono dei gruppi di violenti che se la prendono con la polizia”. Quanto poi al confronto in corso per la ricerca di una soluzione, il ministro dell’Interno ha osservato che “c’è una trattativa in corso gestita per conto del governo dal sottosegretario Bertolaso” e si è mostrato certo “che presto si troverà una soluzione adeguata”.

Intanto, i sindaci, durante il vertice in Prefettura di domenica pomeriggio, hanno detto ‘No’ all’accordo proposto dal sottosegretario Guido Bertolaso, che, in particolare, prevede il “congelamento” della seconda discarica. Da un lato le fasce tricolori e i manifestanti (che domenica hanno inscenato un “corteo funebre”) non si fidano; dall’altro Bertolaso non cede: “Il governo andrà avanti ed entro tre giorni Napoli sarà pulita”. Il prossimo incontro è previsto martedì 26 ottobre.

Nell’attesa della nuova riunione il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, fa appello ai cittadini “affinché continuino ad avere fiducia nelle istituzioni” edice”basta con violenze e atti vandaliciche non servono a nessuno. Occorre invece senso di civiltà”. “Noi – ha sottolineato Auricchio – continueremo a dare battaglia fino in fondo sul piano istituzionale”.

Il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, invece riferisce: “Continueremo a cercare il dialogo, da parte di Bertolaso c’è l’interesse a mantenere gli impegni. È necessario fare gli opportuni controlli e riscontri per verificare il reale stato di Cava Sari”, ha aggiunto. “Abbiamo intenzione di presentare denuncia contro la gestione della discarica da parte di Asia (l’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, ndr). – ha detto Langella, rispondendo a una domanda dei cronisti – A nostro avviso ci sono state delle irregolarità nella gestione della cava, così come avevamo già segnalato alla procura di Nola”.

In marcia verso la discarica una colonna di camion che trasporta argilla, destinata a coprire l’immondizia che aveva creato fin da agosto il problema dei miasmi acutamente avvertiti dalla popolazione. E’ il primo atto dell’accordo che Bertolaso, insieme ai vertici della Regione Campania, aveva proposto, dopo due lunghi confronti, ai sindaci dei quattro comuni interessati all’area di discarica. Accordo che, dicevamo, i primi cittadini non hanno firmato ma che il sottosegretario intende rispettare, anche se unilateralmente. Lunedì, inoltre, partiranno anche le analisi su terra, suolo e aria nella discarica e nella zona circostante.

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