Marcegaglia, Feltri: “I dossier non esistono”. Sallusti: “Stupro giudiziario”

di Redazione

Vittorio FeltriMILANO. “La procura di Napoli ha involontariamente dimostrato che i maledetti dossier di cui tutti discutono esistono soltanto nella fantasia ipereccitata dei nostri numerosi detrattori”.

Lo scrive, all’indomani della perquisizione nella sede del Giornale, il direttore editoriale Vittorio Feltri. Sulla vicenda oggi intervengono con due articoli anche il direttore Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro, che risultano indagati per violenza privata nei confronti della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia contro cui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si stava preparando una campagna di stampa simile a quella condotta dal Giornale sulla vicenda dell’appartamento di Montecarlo contro Fini.

Sallusti parla di “stupro giudiziario a spese del contribuente”. “Nell’ordinanza di perquisizione mi si cita una sola volta come autore di un articolo pubblicato il 16 settembre su Emma Marcegaglia. Il giorno prima – spiega il giornalista – la presidente di Confindustria ci aveva attaccato pubblicamente dichiarando che era ora di smetterla con l’inchiesta sulla casa di Montecarlo. Insomma sono stato indagato, umiliato e diffamato per aver scritto in difesa della mia libertà di pubblicare articoli sul caso Montecarlo”. Poi il direttore cita “due coincidenze sospette” riguardanti Henry John Woodcock, il pm che insieme a Vincenzo Piscitelli ha emesso i mandati di perquisizione e a cui oggi il Giornale dedica l’articolo intitolato “Tutti i flop del magistrato che spia i vip”. “Il 24 settembre, giorno dell’assoluzione di Vittorio Emanuele di Savoia per non aver commesso il fatto, un articolo del collega Giancarlo Perna segnalava come si trattasse dell’ennesimo buco nell’acqua del famoso pm acchiappa vip”. Woodcock – scrive Sallusti – “evidentemente non deve aver gradito, così come probabilmente si è irritato quando domenica scorsa ho scritto che al Giornale eravamo certi di avere i telefoni sotto controllo. Immagino il disappunto del pm: sanno che li sto intercettando e lo scrivono pure? Adesso glielo faccio vedere io chi sono, a quello gli levo anche le mutande”.

Nel suo intervento il vicedirettore Porro invece sottolinea il rischio di “andare in galera per un cazzeggio” ma specifica di non essere una vittima. “Ho detto una scemenza a una persona che non ha avuto il coraggio, per affari suoi, di raccontare cosa stesse succedendo tra di noi. Non è in gioco la libertà di stampa – spiega – per la chance che il Giornale mi ha dato di raccontare la mia versione e per l’attenzione che in molti colleghi stanno dando. La libertà di stampa è ben più forte di Arpisella (il responsabile dei rapporti con la stampa di Marcegaglia) e di Woodcock”.

Secondo Sallusti, intervenuto anche a Mattino 5,la storia finiràcome “la stragrande maggioranza” delle indagini condotte da Woodcock, dove gli indagati sono stati “prosciolti per non aver commesso il fatto”, ma la formulazione da parte del pm ella Procura di Napoli (e del suo collega Piscitelli) dell’accusa di concorso in minacce private a carico dei vertici de Il Giornale, per il direttore responsabile Sallusti, è la prova che “Woodcock di fronte alle persone famose non riesce trattenersi. Da quello che si evince – ha detto in una telefonata a Mattino 5 con Maurizio Belpietro – Woodcock stava indagando su Confindustria o sulla Marcegaglia e noi siamo finiti in mezzo. Woodcock quindi ha sentito parlare giornalisti e lui di fronte alle persone famose non riesce e trattenersi. Poi, come abbiamo visto, nella stragrande maggioranza dei casi gli indagati sono stati prosciolti per non aver commesso il fatto, ma a lui piace così”.

Quella della Procura di Napoli potrebbe non essere l’unica inchiesta a carico dei vertici del Giornale, ha aggiunto Sallusti, che ha ribadito di aver appreso di intercettazioni ordinate anche da una Procura del Nord. “Forse Woodcock – ha spiegato il direttore – si era anche arrabbiato perché ero venuto a sapere che i telefoni di Feltri, di Porro e il mio sono intercettati da due procure, una del Sud che è quella di Napoli, e una del Nord, ma non sappiamo perché. Temo, quindi, ci sia un’altra inchiesta”.

Anche La Repubblica si occupa in prima pagina della vicenda, con un commento di Giuseppe D’Avanzo, “I signori dei dossier”, e ampi servizi all’interno. Il quotidiano romano dà rilievo alla testimonianza di Marcegaglia, che ha dichiarato: “È stato davvero sgradevole, pago le critiche al governo”. E ai verbali con le intercettazioni delle telefonate tra Nicola Porro e Rinaldo Arpisella, portavoce del presidente di Confindustria. Il Fatto quotidiano, invece, accanto alla cronaca della vicenda, con un titolo che dà voce a Emma Marcegaglia, “Minacciata del Giornale”, riporta un servizio sui “Guai giudiziari della Marcegaglia: dai fondi neri allo smaltimento illecito di rifiuti tossici”.

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