Caserta, imbianchino ucciso da 18enne che insidiava la moglie

di Redazione

 Mario BorrataCASERTA. Erano appena passate le 19.30, quando il giovane aversano Pietro Capone, 23 anni, sposato e padre di un bimbo di due anni, è stato ferocemente accoltellato dal diciottenne Mario Borrata (nella foto).

E’ successo ad Aversa (Caserta)in piazza Marconi (ex piazza Mercato), all’altezza del ristorante “il Piazza”. Borrata, detto “Mario ‘o romano”, anch’egli di Aversa, già noto alle forze dell’ordine e figlio di Vincenzo, ritenuto elemento del clan dei casalesi, attualmente detenuto, da tempo aveva strane ambizioni e fantasie verso la moglie del 23enne, molestandola insistentemente allo scopo di intrattenere con lei un relazione sentimentale. La donna, di 21 anni,aveva sempre rifiutato le avances, tenendole opportunamente nascoste al marito per evitare ulteriori conseguenze.

Ma Capone, alle fine,venuto a conoscenza della situazione, incontrava e affrontava Borrata nel pomeriggio di giovedì. Prima una discussione, poi la violenta lite, fino al tragico epilogo. Il giovane, che lavorava come imbianchino,veniva attinto da due coltellate alla gola che gli recidevano di netto l’aorta. Soccorso da un’ambulanza moriva poco dopo il ricovero all’ospedale “Moscati”.

Subito dopo l’omicidio, Borrata si dava alla fuga ma veniva arrestato poco dopo, dagli agenti del localecommissariato di polizia, a Capua,a bordo di una minicar con vistose macchie di sangue sulla carrozzeriae nell’abitacolo. Dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato e porto e detenzione illegale di arma.

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