Serie A, anticipi 6^ giornata: al Milan basta Pirlo, prima vittoria dell’Udinese

di Redazione

PirloIl Milan coglie la prima vittoria esterna del suo campionato superando il Parma al “Tardini” per 1-0: un successo che, per qualche ora, spinge da sola al primo posto in classifica la squadra di Allegri.

Il gol della vittoria rossonera è stato siglato da Pirlo al 25′ con un gran tiro dai 30 metri: prima e dopo, almeno cinque le palle-gol divorate dal Milan, autore di una prova brillante. Il Parma, però, recrimina su due possibili rigori. L’Udinese, invece, nell’anticipo pomeridiano in casa col Cesena ottiene la prima vittoria del campionato con un gol nel finale di Benatia. I rossoneri sono al momento in testa a 11 punti, seguiti da Inter e Lazio a 10, Chievo e Brescia a 9, Napoli, Catania e Bari a 8, Juventus e Cesena a 7, Cagliari, Sampdoria e Bologna a 6, gruppone a 5 punti composto da Palermo, Fiorentina, Parma, Genoa, Roma, Lecce, in coda l’Udinese a 4 punti.

LA PARTITA. Dieci occasioni pulite, zero gol. Una prodezza, un’invenzione da 30 metri, un gol. Pesante, pesantissimo, che vale al Milan il successo che rappresenta il primo, vero scossone del suo campionato. Non tanto per la vittoria in sé, non tanto per il primo posto in classifica, che già domenica sera sarà come minimo in coabitazione: quanto per il livello qualitativo mostrato in tutte le zone del campo almeno per 40-50 minuti di gioco, vale a direil periodo intercorso tra il 15′ del primo tempo e il 65′-70′, quando la stanchezza e una sorta di mosciaggine causata dai troppi errori sotto porta ha consentito al Parma di rimettere in discussione un esito che per lunghissimi tratti è sembrato scontato. Emiliani che, fino a 10 minuti dalla fine, non hanno mai tirato in porta: eppure anche in una gara del genere, c’è spazio per delle recriminazioni, visto che Orsato, sullo 0-0 non ha concesso un rigore su Crespo che avrebbe dovuto portare anche all’espulsione di Nesta.

Un episodio-cardine che ha dato la sveglia al Milan, che da quel punto del match in poi ha preso la partita in mano con decisione. Fondamentale, in questo senso, la prestazione di Pirlo, favorito dalla blanda marcatura di Candreva e dei centrocampisti parmensi e dalla collaborazione di Ronaldinho, che spesso rientrava sulla linea dei centrocampisti per liberare il compagno e consentirgli di giocare palloni con continuità. Pirlo ha segnato lo strepitoso gol del successo rossonero (cannonata da 30 metri a incrociare al 25′) e ha ispirato il trio d’attacco che ha cercato di non dare punti di riferimento, di incrociare le posizioni di dialogare sullo stretto vista la renitenza alla discesa intelligente e compiuta da parte di Zambrotta e Antonini: le fasce, ancora una volta, sono sembrate il vero punto debole del Milan insieme alla cronica mancanza di cattiveria in zona gol, quella cattiveria che consentirebbe di chiudere i conti con largo anticipo e che invece sembra mancare in questa occasione persino a un “Terminator” freddo e determinato come Zlatan Ibrahimovic, che stanotte, probabilmente, sognerà Mirante girandosi nel letto: il portiere del Parma fa gongolare Prandelli parando cinque conclusioni (tre nella stessa azione) allo svedese e dicendo no anche ad Antonini, a Robinho, a Ronaldinho nella ripresa.

Le leggi non scritte del calcio vogliono che a uno o più gol sbagliati corrispondano le punizioni dei gol subìto. Il Milan la evita, il pari non sarebbe comunque equo, ma il Parma, negli ultimi 20 minuti riesce a pungere, a tenere sulla corda il Diavolo e a crearsi ancora maggiore dispetto per un altro possibile penalty di Abate (entrato al posto di Antonini, a cui Bojinov rompe il naso) su Marques, indubbiamente il migliore tra i bianconeri. Non capiterà sempre di scamparla: Allegri, salito uno scalino importante, deve cercare di tenere tutto il buono, non poco, offerto da questa partita e lavorare per una disciplina tattica e una tenuta fisica ancora maggiore. Sperando che Ibrahimovic venga presto raggiunto nei tabellini dei marcatori da Robinho (malissimo sotto porta), da Ronaldinho, da Pato entrato nel finale e apparso persino appesantito. Una missione difficilema possibile: e una classifica così aiuterà a svolgerla.

ALLEGRI: “BELLO STARE IN TESTA”. “Stare in testa alla classifica è un bel vedere“. Cosi’ Max Allegri, tecnico del Milan capolista almeno per una notte, risponde sulla vittoria dei rossoneri a Parma che li proietta con 11 punti in vetta alla classifica. “Oggi la squadra ha fatto bene nel primo tempo, ha fatto molto, poi nel secondo abbiamo gestito bene fino a 10′ dalla fine quando abbiamo subito il ritorno del Parma, ma alla fine penso sia stata una vittoria meritata”.

UDINESE-CESENA 1-0 Non fosse stato per il gol nei minuti di recupero di Benatia, staremmo a raccontare ancora una frenata dell’Udinese in campionato. E invece ne è venuto fuori un 1-0 che rende giustizia al gioco, specie nel secondo tempo, e alle occasioni, innumerevoli, create dalla formazione di Guidolin. Un Antonioli strepitoso ha chiuso la porta ad ogni tentativo friulano, ma nulla ha potuto sull’assalto finale. Primo tempo a ritmi bassi con le due squadre impegnate a studiarsi. E’ tuttavia, l’Udinese a cercare le maggiori soluzioni offensive. Di Natale sembra ispirato e da solo prova con il destro a sorprende il portiere romagnolo che attentissimo blocca. La formazione di Ficcadenti bada soprattutto a chiudere gli spazi e fatica a ripartire se non in qualche sporadica circostanza con Giaccherini.

Nella ripresa l’Udinese parte con un piglio diverso aumentando il ritmo e soprattutto cercando di aprire la chiusa retroguardia romagnola. Di Natale è il faro attraverso cui far passare il gioco ma l’occasione più ghiotta capita sui piedi di Isla che batte al volo a colpo sicura ma il pallone incoccia il palo. L’Udinese spinge con il Cesena che sembra sul punto di capitolare. Nagatomo sfiora l’autogol colpendo ancora un palo e sul prosieguo dell’azione Pinzi da due passi manda altissimo. Ci prova ancora Di Natale ma Antonioli salva il risultato. Il forcing finale della squadra di Guidolin porta in area il difensore Benatia che risolve una mischia e regala tre punti di platino all’Udinese.

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